Il grande bluff di Garanzia Giovani. Zafarana: “Non si possono turare le falle scavando voragini”

Hanno lavorato per sei mesi senza vedere il becco di un quattrino. Questa la situazione che moltissimi giovani siciliani under 30 vivono sulla propria pelle, ragazzi colpevoli d’aver creduto che quando un’Istituzione promuove un progetto sa di avere la copertura per finanziarlo. Garanzia Giovani si è dimostrato, almeno per ora, un macroscopico bluff per tanti che pur avendo svolto il proprio lavoro non hanno ancora visto il pagamento che spettava loro. Adesso che tutte queste persone reclamano, giustamente, il proprio tornaconto, il Governo Crocetta deve trovare le somme per rispondere opportunamente.

E dove li si trova questi soldi? Da qualche parte andranno presi e se verranno presi, va da sì che questo significa che a qualcuno saranno tolti. L’unica cosa bene organizzata nel governo Crocetta continua ad essere la disorganizzazione, specie nei settori Lavoro e Formazione, dove tutti gli assessori sono riusciti nella mirabile impresa di non azzeccare nemmeno una mossa”.

Il Movimento 5 Stelle che sul tema di Garanzia Giovani si è già più volte fatto sentire, ha commentato quanto sarebbe in procinto di realizzare l’assessore Miccichè che, stando alle parole della deputata regionale Valentina Zafarana: “per turare la falla che la Regione ha creato in questa disastrata vicenda si appresta a scavare una voragine sul versante autoimprenditoria, sottraendogli risorse che sicuramente finiranno per mettere la pietra tombale anche su quell’operazione, già in crisi. Sia chiaro, chi ha lavorato per “Garanzia giovani” deve essere pagato e deve essere pagato al più presto, ma non a discapito di altri soggetti che aspettano da tempo segnali positivi per impostare un progetto di vita. Quello che continuiamo a chiedere, senza risposte, è perché sono stati attivati tantissimi tirocini in più di quelli possibili e chi ha beneficiato dell’ennesima operazione fatta sulla pelle dei nostri giovani. Noi intanto continuiamo a raccogliere materiale per rimpolpare l’esposto che invieremo in Procura, visto che dalla Regione non abbiamo avuto risposte convincenti. Come al solito, in Sicilia dovrà essere la magistratura a dare quelle risposte che la Regione non è in grado di dare”.

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