Una “deforma” costituzionale che rappresenta un vero rischio per la democrazia. In questi termini, il Comitato Civico di Messina presieduto da Pippo Rao (già assessore comunale e past- president del Rotary Club Me- Peloro), definisce la riforma oggetto del referendum che, a ottobre, richiamerà alle urne i cittadini Italiani. A illustrare le ragioni del No alla conferma del progetto di revisione costituzionale firmato “Renzi/Boschi” e del Si all’abrogazione della Legge Elettorale Italicum, sabato pomeriggio a Piazza Cairoli, i componenti dell’organizzazione, che hanno allestito un banchetto per la raccolta firme e la diffusione di volantini e informazioni ai cittadini.
“Partendo dal fatto che iI potere esecutivo non dovrebbe operare alcun intervento sulla Costituzione, materia – da sempre – di esclusiva pertinenza delle sole Camere e non del governo o della maggioranza di turno, si avrà sostanzialmente un mutamento della nostra forma di governo e perfino della nostra forma di Stato” – esordisce Samuele Tardiolo, uno dei più convinti sostenitori dell’associazione e della causa. “Si passerà da una democrazia parlamentare ad una democrazia di “investitura”. Per non parlare del ballottaggio, previsto dall’Italicum, che,di fatto, sacrifica la volontà popolare. Il governo, in questo modo, diventerà il vero dominus del processo legislativo; il futuro senato sarà composto da soli consiglieri regionali e sindaci eletti con una elezione di secondo grado, con il rischio di un’ingessatura della macchina amministrativa locale.”
“La campagna dei sostenitori della riforma elettorale – spiega Pippo Rao – “è basata sul monocameralismo : il Senato non dovrà più dare la fiducia al governo e non si occuperà più di gran parte delle leggi, che saranno di competenza esclusiva della Camera. Ma questo non si traduce in uno snellimento del procedimento legislativo, perché il Senato manterrà comunque delle prerogative e si verificheranno conflitti di competenza tra le due Camere. Inoltre, l’Italicum prevede un significativo premio di maggioranza alla Camera, assegnato al ballottaggio.
Ciò significa, sostanzialmente, che la legge potrebbe assegnare il premio ad una forza politica con bassissima rappresentanza e, paradossalmente, questa potrebbe legiferare in autonomia. La nuova legge, tra l’altro, ripropone gli stessi meccanismi di nomina dall’alto dei deputati (con i capi-lista definiti e la designazione dei parlamentari direttamente dalle segreterie di partito) e quindi toglie, di fatto, la possibilità, ai cittadini, di poter scegliere liberamente i propri rappresentanti alla Camera.”
Nei prossimi giorni, proseguirà la campagna informativa del Comitato, formato da diversi nomi, della politica e non, portatori di ideologie completamente differenti. “Il nostro è un organismo ‘trasversale’ – spiega Tardiolo – siamo principalmente cittadini che lottano per i propri diritti e per la sovranità popolare. Crediamo molto in questa causa e speriamo davvero che la gente possa diventare protagonista della politica”.
Presenti, oggi, al banchetto di Piazza Cairoli, anche Salvatore Totaro, responsabile organizzativo, Federico Martino, ex deputato regionale, Enzo Palumbo, già senatore e membro del Csm, Gioacchino Silvestro, ex presidente Ars e il consigliere comunale Nicola Cucinotta .