C’erano una volta i poveri. Oggi il fenomeno si è evoluto straordinariamente e la crisi internazionale che dalle nostre parti non si è mai risolta ma anzi è stata corroborata da altre di diverso ordine e grado, ha generato una nuova categoria sociale: i nuovi poveri. Ex borghesi, ex operai, ex benestanti, cittadini lavoratori che serenamente, fino a ieri, potevano godere di un normale e dignitoso benessere e adesso si ritrovano a non poter mettere insieme il pranzo con la cena. A fare la fila fuori dalle mense di Sant’Antonio e Cristo Re, ogni giorno ci sono uomini e donne di ogni rango ed estrazione; disoccupati, separati che non riescono a mantenersi e si trovano costretti a compiere una tremenda scelta tra se stessi e i figli a cui va la priorità, pensionati che non arrivano a fine mese, madri, padri, nonni e persino bimbi che trovano nelle cure di volontari e nei ricoveri dei Padri Rogazionisti un rifugio e un’accoglienza fondamentale. Guardando a questo desolante ritratto della comunità sempre più in difficoltà, i consiglieri scudocrociati Mariella Perrone e Mario Rizzo hanno indirizzato una richiesta al sindaco affinché si attivi con ogni mezzo perché il Comune di Messina riesca ad accedere a dei fondi europei e nazionali, stanziati proprio per sostenere le opere caritatevoli finalizzate a dare ausilio concreto a chi versa in condizioni di disagio. I due Udc invitano l’amministrazione a provvedere all’accesso ai fondi FEAD e al fondo nazionale indigenti, “ciò tramite il tavolo permeante di coordinamento del fondo costituito presso il ministero dell’Agricoltura e dei Servizi Sociali”, scrivono.
Tali somme, stanziate per gli aiuti alimentari ai più poveri e comprendenti anche il sostegno materiale ai senza fissa dimora e alle famiglie in difficoltà per un periodo dal 2014 al 2020 si attestano intorno ai 789 milioni di euro totali disponibili per sostenere chi ne faccia richiesta.