Il 4 luglio inizierà ufficialmente il percorso della nazionale italiana di basket verso le Olimpiadi di Rio 2016.
Coach Ettore Messina, succeduto a Simone Pianigiani il 5 novembre 2015, ancora non ha fatto trapelare nulla sui possibili convocati per il Preolimpico, ammette però che già esiste un gruppo forte e collaudato di giocatori che sicuramente faranno parte della sua nazionale.
Per Torino, sede del torneo dal 4 al 9 luglio, hanno un biglietto sicuro gli “americani” provenienti dalla NBA Danilo Gallinari (Denver Nuggets) e Marco Belinelli (Sacramento Kings) a questi giocatori si aggiungono sicuramente capitan Gigi Datome e Andrea Bargnani. Quasi certi di un posto sono anche Alessandro Gentile, Daniel Hackett e Nicolò Melli e Marco Cusin, pedine fondamentali nello scacchiere che sta andando a formarsi nella testa del coach. A conti fatti restano solo 4 caselle da riempire per completare il roster italiano, la sensazione è che gli identikit possano corrispondere a quelli degli stessi protagonisti che hanno disputato gli ultimi Europei la scorsa estate, ovvero Andrea Cianciari, Amedeo Della Valle, Pietro Aradori e Achille Polonara.
Ma non dando nulla di scontato, perché non si vuole lasciare nulla al caso, il mister ex L.A. Lakers e San Antonio Spurs sta valutando altre candidature come Riccardo Cervi, Peppe Poeta e Davide Pascolo o le giovani promesse dei college americani NCAA Federico Mussini e Ryan Arcidiacono, per quest’ultimo però si teme che non vi siano i tempi necessari all’ottenimento del passaporto italiano.
L’Italbasket, nel gruppo B, affronterà il 4 luglio la Tunisia e il 5 luglio la Croazia. Avendo evitato lo spauracchio Francia ai sorteggi, l’Italia potrebbe incrociare nella possibile finale una tra Grecia, Messico e Iran.
Negli altri gironi preolimpici si affrontano invece rispettivamente Serbia, Manila, Angola; Giappone, Rep. Ceca, Lettonia; Turchia, Senegal, Canada; Francia, Nuova Zelanda, Filippine. Invece già qualificate ai Giochi sono il Brasile, quale Paese ospitante, e poi USA, Lituania, Argentina, Venezuela, Nigeria, Australia, Spagna e Cina.
@MarcoFamiliari