L’operazione Matassa che ha visto scattare le manette per 35 persone (34 uomini e una donna) tra cui un consigliere comunale in carica e un ex membro del civico consesso, è adesso passata alla fase degli interrogatori di garanzia: oggi sarà la volta di Paolo David, martedì spetterà invece a Pippo Capurro.
Intanto, il Prefetto Stefano Trotta ha disposto la sospensione del genovesiano ex capogruppo Pd dal proprio ruolo istituzionale. Prossimo step, sarà la ratifica da parte del consiglio comunale.
Dal canto loro, i due fuoriusciti da Cambiamo Messina dal Basso, Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, hanno richiesto la convocazione urgente dell’Aula al fine di avviare una riflessione comune sulle possibili conseguenze che il voto di scambio al centro delle inchieste recenti potrebbe aver avuto di riflesso sull’assetto del consiglio comunale. E’ legittimo pensare che la composizione odierna di un consesso già profondamente delegittimato dalle vicende che lo hanno interessato sino ad ora (Gettonopoli in primis) potrebbe essere stata inficiata da condizionamenti illeciti, come emerso dalle indagini della procura di Messina e, per i due consiglieri, ora corre l’obbligo di fare i conti con questo scenario desolante.