Le reazioni all’operazione Matassa non si fanno attendere troppo. Da Palazzo Zanca, è l’amministrazione a pronunciarsi a riguardo.
“Quello che emerge e’ quello che abbiamo sempre saputo in citta’, quello di cui si vociferava da tempo, quello di cui non avevamo le prove per andare in questura o per metterli sotto processo, ma per una presa di distanza politica si, non c’e’ bisogno di aspettare una condanna in tribunale, ed e’ infatti quello che abbiamo fatto con la nostra esperienza Cambiamo messina dal basso – Renato Accorinti sindaco, mettendoci contro tutto e tutti compresi ex compagni di viaggio che non hanno capito qual e’ la posta in gioco, il livello dello scontro contro il Sistema, la lotta quotidiana e capillare da condurre. Rilancio l’appello che avevo gia’ fatto ad inizio anno quando erano sempre piu’ insistenti le voci di una sfiducia: mobilitiamoci per difendere una esperienza di governo unica ed irripetibile che ha scardinato il vecchio sistema di potere che per anni ha governato Messina”, Queste sono le parole dell’assessore Daniele Ialacqua che, sul suo profilo Facebook invita la città a stringerci attorno al progetto di CMdB, e sostenere il progetto del movimento.
La chiosa “Hasta Cambiamo Messina dal Basso – Renato Accorinti. Siempre!”, rientra nel personaggio.
E profilo diverso è quello del collega Luca Eller Vainicher che, appena qualche settimana fa, era stato al centro di mille polemiche per le sue esternazioni sull’odore di mafia che si respira in città. Oggi che le sue affermazioni sono corroborate dai fatti concreti prodotti dalla Procura, l’amministratore sottolinea: “la mafia va combattuta. Sono i fenomeni sociali che mi inducono a dedurre ci siano delle degenerazioni come quella mafiosa. Ma non solo qui”, insomma esattamente quanto affermato in consiglio comunale, allorquando il consesso chiedeva la testa -e le scuse- dell’assessore reo di aver…detto la verità. “E? Un fenomeno che bisogna saper combattere”, e una buona amministrazione fa la sua parte in questo, senza diventare “ricattabile o prigioniero”.
Il sindaco, da parte sua, è preoccupato che le generalizzazioni possano infangare anche quella parte di società e istituzioni che fanno il proprio dovere onestamente. “E’ un danno incalcolabile possa verificarsi un ulteriore allontamento da parte della gente verso le istituzioni”. Per Renato Accorinti “in città la maggior parte è gente per bene che vuole partecipare alla vita collettiva”. Il primo cittadino conclude “quella non è politica, è un verminaio che dobbiamo sconfiggere insieme”.