Un’indagine svolta nel fine settimana a Messina porta alla luce il mancato pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico da parte di locali siti nella zone del centro città.
I controlli effettuati toccano proprio i maggiori punti in cui la movida messinese si anima ogni week end: via Tommaso Cannizzaro, corso Cavour, viale Garibaldi e in via Cardines.
La Polizia Municipale ha condotto ben 33 controlli in bar pub e pizzerie del centro: solo 2 esercizi avevano pagato la tassa di occupazione suole, ma anche questi unici nascondevano delle “riserve”. Ecco la beffa: la concessione concerneva solo un totale di metri dei quali i locali potevano disporre per posizionare arredi; invece, ai controlli, è risultato che tavoli e sedie erano collocati nel triplo della metratura senza che gli esercenti avessero chiesto integrazioni alle concessioni.
Il mancato pagamento della tassa, ovviamente, non riguarda solo l’anno in corso, ma ricondurrebbe addirittura ad un’evasione che sembra vada avanti da anni (in alcuni casi addirittura 8).
I controlli posti in essere sono stati sollecitati dal dipartimento del Patrimonio che, non avendo più ricevuto il dovuto dagli esercizi, ha subito richiesto accertamenti da parte del nucleo operativo della Municipale.
Da par loro, i titolari dei locali colti in fallo, hanno contestato che il prezzo dell’imposta è troppo elevato. Per i trasgressori ono scattate le sanzioni : una multa di 168€, allo stato attuale ma, se non si metteranno apposto i conti e verranno versati gli arretrati, scatteranno sanzioni più pesanti. E non è da escludere si possa arrivare agli sgomberi.
E per chiudere il cerchio i controlli sono stati effettuati anche in zona Duomo e viale San Martino con il sequestro di merci per 2 bancarelle.
Questo quanto accaduto tra venerdì e sabato, la risposta di Fiepet Confesercenti, schierata dalla parte di chi paga regolarmente, non si è fatta attendere: “È avvilente la lotta contro i commercianti quando sappiamo che i benestanti di Messina non pagano da decine di anni le tasse comunali sugli immobili o peggio ancora come i cantieri sul viale San Martino. Quali sono i controlli e le cartelle sugli immobili ?” si legge in un post apparso sulla pagina dell’associazione su Facebook. La confederazione insiste però sul fatto che la burocrazia comporta tempi di attesa estenuanti che impediscono ai commercianti di andare avanti con le attività. “Perché non ci si focalizza pure sui ritardi del Dipartimento per il rilascio delle autorizzazioni”, denuncia la Fiepet che, nonostante rassicuri sul fatto che i propri associati controllati in via Tommaso Cannizzaro risultano essere in regola, non può non tirare le orecchie a dirigenti e Palazzo Zanca sulla base delle reali esigenze dei commercianti. “Da anni aspettiamo un nuovo regolamento Cosap. Per non entrare (nel merito) degli oscuri motivi ostativi di rilascio occupazione suolo. E’ una situazione assurda!”