“La Messina Catania e la Messina Palermo versano in uno stato tale da non poter essere definite autostrade”, così esordisce in un comunicato il deputato di Area Popolare Vincenzo Garofalo il quale denuncia le condizioni abiette in cui versano le corsie dal manto dissestato e la vegetazione totalmente in stato di abbandono al punto da costituire un rischio. E ancora barriere di sicurezza che non rispettano gli standard imposti dalla normativa vigente e le aree di servizio in pessime condizioni igieniche. Una vera e propria scoperta dell’acqua calda.
Ma va detto che il deputato Ncd non scopre oggi questa situazione e, infatti, non si può dire sia proprio nuovo a denunce sulle condizioni delle autostrade siciliane. Il parlamentare, che ha chiesto un intervento del ministro Delrio, già nel 2014 aveva presentato una interrogazione parlamentare “nella quale denunciavo le gravi inadempienze nella gestione delle autostrade A18 e A20″, scrive in una nota alla stampa.” Tuttavia, nonostante le dichiarazioni di impegno a migliorare le cose nulla è cambiato”.
Vale la pena di ricordare però che, nel 2014, a capo del MIT, vi era il collega di partito di Garofalo, Maurizio Lupi, dal quale lo stesso deputato messinese, appena l’anno dopo, avrebbe ricevuto l’incarico di esperto per l’analisi delle problematiche inerenti la realizzazione delle opere infrastrutturali delle Regioni del Sud. Passi che il ruolo è stato ricoperto per un tempo limitato, giacchè l’allora vertice del ministero si dimise poco dopo lasciando il posto proprio a Graziano Delrio, ma il dato evidente che emerge puntualmente è che, nonostante incarichi e nomine personali, poi non vi sia la forza politica di far arrivare la voce di Messina nelle stanze dei palazzi romani (e da qui gli evidenti sacchi compiuti in questi anni e perpetrati ancora oggi ai danni della città senza che nessuno muova un dito – affermazioni populiste a parte – ).
“A distanza di 18 mesi le tratte autostradali citate sono ancora in condizioni inadeguate a garantire la percorrenza in sicurezza degli utenti”, è Garofalo ad affermarlo. “Basta fare un sopralluogo per rendersene conto”. Per il deputato che è anche vicepresidente della commissione trasporti di Montecitorio (ironia della sorte), visto il nulla assoluto che è seguito alle rassicurazioni verbali del passato “è necessario interrogare il Ministero affinché venga fatta chiarezza in merito a come il Cas impiega i ricavi dei pedaggi pagati dagli utenti, che dovrebbero essere utilizzati per manutenere e ammodernare le tratte autostradali e, soprattutto, affinché lo stesso Ministero intervenga dal momento che non possiamo più accettare che resti ancora tutto com’è”.