“Fiumi di porpora”, come il titolo di un famoso thriller francese del 2000. Ma stavolta non c’entra il cinema, niente a che vedere con le regie fantasiose e nulla in comune con la pellicola di Mathieu Kassovitz. I fiumi di porpora in questione sono quelli che si sono versati nel Mar Ionio a seguito della rottura della tubatura di Fiumefreddo e le cui immagini stanno facendo il giro del web tra social e giornali on line.
All’altezza di Sant’Alessio Siculo, l’acqua si è tinta di colore rosso intenso. Ma non c’è rischio di presenza di liquami tossici o di materiali pericolosi come qualcuno aveva temuto. Il primo cittadino del comune a Sud, ha prontamente fatto sapere che il pigmento è frutto della cospicua presenza di materia argillosa. Da par suo, il sindaco Accorinti fa sapere che sul posto sono già accorsi i tecnici dell’Amam, al lavoro e che, una volta compresa l’entità del danno si considererà se attivare o meno la fornitura dell’acquedotto dell’Alcantara attraverso un bypass in zona Furci. Nel frattempo, ci si appella ancora all’immensa pazienza dei messinesi, chiedendo alla collettività di “limitare l’uso di acqua”.
Messina. Anno 2016. Niente stipendi; trasporti ridicoli; continuità territoriale pressocchè inesistente; immondizia in ogni dove; niente acqua; servizi essenziali ridotti all’osso.
La situazione si commenta da sé. Ma alla doverosa indignazione dei cittadini tocca però aggiungere un dato: oltre ai demeriti e le incapacità attribuiti (a torto o ragione) a questa giunta, bisogna però ammettere sia francamente la più sfigata amministrazione della storia dalla fondazione della città! “O no?” (cit.)
(immagini da Youtube.com)