Lui è uno che al telefono risponde e se non risponde, comunque richiama, gliene va dato atto. Risposte lapidarie e secche, spesso molto ironiche, che tra assonanze e pause lasciano intuire tanto.
Il soggetto in questione è Francantonio Genovese, politico messinese di formazione Dc, è tra i fondatori del Partito Democratico che, in occasione della vicenda – ancora in svolgimento – “Corsi d’oro”, ha votato favorevolmente l’autorizzazione a procedere nei confronti del parlamentare. (Appena un istante dopo, il partito mostrerà una posizione decisamente diversa nei confronti della medesima misura per il membro di Ncd, Azzolini). Il garantismo – o non garantismo – ad orologeria del gruppo di Renzi è stato casus belli per un allontanamento che si è tradotto nel passaggio di Genovese in Forza Italia.
Con lui, la transumanza di parlamentari, consiglieri e supporter è stata breve, rapida, solida e tutt’altro che indolore per chi ha perso, con i rappresentanti vicini all’avvocato/imprenditore nipote di Gullotti, una barca di voti e rappresentanti.
Abbiamo rivolto qualche domanda al deputato azzurro, a partire da una dichiarazione sui rumors che vogliono il figlio Luigi prossimo alla candidatura per le elezioni del 2017.
“Le regionali? Perchè non le europee? Se ci fossero, lo proporrei per le intercontinentali a questo punto, già che ci siamo”. Insomma, il tono ironico sottintende una smentita rispetto alle voci che avevamo riportato proprio sul nostro giornale. (leggi articolo “Figlio di un onorevole e pronipote di un Santo: Genovese Jr candidato alle Regionali?”)
A poco più di quattro mesi dal suo ingresso in FI, è già tempo di tirare le prime somme.
“Devo dire che va tutto benissimo. Trovo vi sia un grande interesse e una grande partecipazione e, soprattutto, ho rapporti civili con tutti, al contrario del passato”. Un passato talmente recente che tutti ricordiamo i trascorsi burrascosi tra le fila democrat, allorquando, Mr. 20mila preferenze era per alcuni la più importante risorsa, ma per altri il nemico da combattere per cambiare volto al Pd. Un volto che oggi è nettamente diverso (?), allineato e coperto e sul quale ci piacerebbe strappare un’opinione dell’esimio “ex”. Ma lui, elegantemente, non si sbottona e, come ci aveva già detto in altre occasioni, non si sofferma su questioni di una realtà a cui non appartiene più. Solo quando nominiamo Ernesto Carbone, uno dei commissari del partito a Messina, gli scappa un mugugno difficilmente decodificabile ma evidentemente non compiaciuto.
Sempre rimanendo in ambito di voci di corridoio, c’è chi mormora che Forza Italia stia aspettando tempi migliori per sferrare l’attacco mortale all’amministrazione Accorinti. E se fino a qualche giorno fa, Giuseppe Santalco chiariva che la sua non sarà tra le prime 16 firme necessarie per defenestrare sindaco e giunta, il parlamentare neoberlusconiano aggiunge “ad ora non esiste nessuna mozione”.
Ma quando e se sarà presentata?
“Quando e se sarà presentata ne parleremo”, chiude. Insomma, a chi suppone che prima di Natale i (neo) forzisti presenteranno il conto all’Esecutivo cittadino, Genovese risponde con un sottinteso “si vedrà”.
A proposito di Santalco, è plausibile pensare che sarebbe lui il candidato prescelto per succedere al professore di ginnastica di Cambiamo Messina dal Basso?
“Anche per lui avevo pensato ad una bella prospettiva europea, magari come presidente della Commissione”, scherza. “I tempi delle elezioni sono ancora lontani. Bisogna pensare al presente”. E il presente, oltre che di strategie, è fatto anche di rapporti. Quale sia lo stato di salute del suo con Gianpiero D’Alia, spesso alleato di ieri, ad esempio, è faccenda interessante.
“Il nostro rapporto è fraterno, sotto il profilo umano. Siamo vicini da sempre. Politicamente però, siamo decisamente su strade differenti, oggi”.
Oggi.
“Sì, domani si vedrà. Gliel’ho detto: non sono ancora tempi maturi per parlare di questo”.
Traduzione: la si pianti di dire eresie su sfiducie e candidati. Levatevi dalla testa elezioni imminenti! Almeno a noi è parso intendere questo. E chissà che il messaggio non fosse rivolto proprio a qualche scudocrociato che ha già messo in piazza la sua candidatura a Palazzo Zanca.
@eleonoraurzimondo