Si scrive “mancato bilancio” si legge “niente stipendi”.
I lavoratori sono sfiniti e, per la prima volta, tutti insieme, accomunati dal destino della mancanza del mensile. Un mensile guadagnato, per carità: nessuno chiede regali a nessuno. Ma il compenso al lavoro è -salvo non sia cambiata qualcosa nel frattempo – un diritto costituzionale.
MessinAmbiente i cui dipendenti avevano deciso di fidarsi delle rassicurazioni di Palazzo Zanca e quindi non aderire ai recenti scioperi, è in pieno clima di tensione. “Il tanto sospirato trasferimento di fondi deliberato dalla Giunta attraverso la transazione con l’azienda per crediti pregressi”, si legge in una nota “è ritornato indietro, pare per problemi telematici. Al Comune hanno fatto sapere, oggi pomeriggio, che è stato disposto nuovamente il mandato di pagamento”.
Nella migliore delle ipotesi, quindi se tutto filasse liscio, i fondi per le retribuzioni potrebbero arrivare a metà della prossima settimana, dopo di che, prima di essere nella reale disponibilità dei dipendenti, dovranno passare ancora alcuni giorni. A fornire la spiegazione sui tempi necessari sono la segretaria generale della Fit Cisl Manuela Mistretta e la segretaria provinciale Rosaria Perrone per le quali è il solito “cane che si morde la coda”, poiché stando a questo cronoprogramma, la disponibilità del dovuto di marzo si accavallerebbe a quello di aprile.
“Le prospettive, senza il bilancio preventivo del 2015 approvato, sarebbero devastanti. Per i lavoratori e per la città”, affermano le rappresentanze sindacali che, adesso, manifestano sconcerto per la tradita fiducia che avevano risposto nell’Amministrazione.
“A questo punto è difficile credere a un inghippo telematico – proseguono – non vorremmo fosse stata tutta una strategia per evitare lo sciopero”.