Il suo nome è noto, la sua storia quasi mitica, al punto da aver reso Pino Maniaci, una sorta di icona del giornalismo antimafia. Stando a quanto riportato dall’odierna edizione di Repubblica, il direttore di Telejato, sarebbe sotto inchiesta della Procura di Palermo per aver chiesto e ottenuto posti di lavoro e “sovvenzioni”, in cambio di un trattamento di favore -cioè una linea meno dura- nei riguardi di alcuni sindaci del palermitano. Il reato ipotizzato è di estorsione. “La vendetta della Procura è arrivata. Non mi è arrivato alcun avviso di garanzia e sono certo che tutto ciò non porterà ad alcun rinvio a giudizio. Ma intanto mi hanno infangato”, replica Maniaci che, proprio di recente, si era occupato della “mala gestione” di beni confiscati alla mafia e che coinvolge l’ex Presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, tre magistrati e l’amministratore giudiziario, ad ora tutti indagati.
Realtà o macchina del fango? Certo è che la notizia ha scosso l’opinione pubblica di tutto il Paese, ove il direttore, è conosciuto ad ogni latitudine per il proprio impegno contro la criminalità organizzata piaga della Sicilia.