“Una volta passata l’emergenza e spenti i fari mediatici sulla questione acqua a Messina, sembra che al governo regionale non importi più nulla dell’attuale condizione di precarietà che caratterizza la fornitura idrica a Messina”.
Così la portavoce del M5S all’Ars, Valentina Zafarana, commenta gli ultimi sviluppi della vicenda legata all’emergenza idrica che a fine 2015 ha colpito per più di tre settimane la città di Messina.
“In realtà – spiega Zafarana – sarebbe più corretto parlare di mancati sviluppi, ed è proprio questo il problema. Da quando è iniziata l’emergenza non abbiamo smesso di chiedere continui ragguagli alle istituzioni competenti, Protezione Civile e assessorato regionale Territorio e Ambiente, in merito a quanto previsto dalle diverse ordinanze di protezione civile emesse in quei giorni, ma probabilmente si rivelerebbe più facile ottenere un’udienza papale”.
“Abbiamo chiesto, ad esempio, che fine ha fatto il milione e 24 mila euro che l’assesore Croce aveva promesso alla città in attuazione dell’ordinanza di protezione civile 295/2015 e che doveva essere messo a disposizione dall’assessorato Territorio e Ambiente. A novembre 2015 l’assessore Croce, ne assicurava l’immediato stanziamento e messa a disposizione. Oggi, ad Aprile 2016, a quanto ci risulta da controlli incrociati con la ragioneria regionale, di quei soldi non si è visto un centesimo. Come mai?”.
“Inoltre – continua Zafarana – alle nostre sollecitazioni l’assessore Croce ha risposto di non avere competenza in materia, ‘dimenticando’ che il dirigente della protezione civile, l’ingegnere Foti, in qualità di commissario delegato per l’emergenza, aveva già richiesto formalmente il trasferimento degli stessi fondi in contabilità speciale”.
“Se l’Assessorato ha disponibilità di questi fondi – afferma Zafarana – li versi nel più breve tempo possibile, in caso contrario dia indicazione al commissario, così come la legge gli consente, di provvedere a cercarli attraverso altre linee di finanziamento”
La Zafarana chiede notizie anche sugli interventi. “Dov’è – dice – la relazione che proprio il commissario delegato doveva redigere, indicando tutti gli interventi svolti e quelli programmati? Quali attività sono in corso sul fronte di frana a Calatabiano per far sì che l’emergenza non diventi allucinante normalità alla prossima stagione delle piogge per un improvviso nuovo problema alla condotta?”
“Se qualcuno – conclude la deputata – pensa che il problema dell’approvvigionamento di acqua per tutta la città di Messina possa essere affrontato con il classico lassismo alla siciliana o, peggio, risolto con i quattro tubi provvisori che sono stati sistemati l’inverno scorso, sappia che troverà in noi il peggior ostacolo che si possa immaginare. Forse i fari dei media sono spenti, adesso, ma i nostri no. Non aspetteremo che Messina resti ancora una volta a secco, non accetteremo che Messina ripiombi, come sei mesi fa, nel Medioevo a causa di uffici che non fanno il proprio dovere.”