“La gestione dell’emergenza dovuta al susseguirsi degli sbarchi, rallenta l’affermazione del modello dell’accoglienza diffusa, sposato dall’Amministrazione. Tale sistema si rende socialmente sostenibile nella comunità locale e si caratterizza per il protagonismo dei migranti minori e non, in quanto più importante risorsa del processo di integrazione”. A parlare è l’assessora Nina Santisi, che recentemente ha dovuto far fronte all’accoglienza di ben 198 i minori non accompagnati di nazionalità egiziana e sub sahariana, giunti a Messina dopo gli ultimi sbarchi del 14 e 15 aprile. Il modello è quello che ha reso famoso il piccolo comune di Riace, balzato agli onori della cronaca per essere un baluardo di integrazione, accoglienza e valorizzazione del territorio attraverso le risorse umane rappresentate dai nuovi arrivati.
“A causa dei continui sbarchi – evidenzia l’assessore – assume rilevanza solo la dimensione emergenziale che c’è e che continua ad esserci, per i problemi di una prima accoglienza sovraccarica, gravata da indisponibilità di posti in seconda accoglienza, necessaria al fisiologico trasferimento. Si tratta di un problema che interessa tutto il territorio sia regionale che nazionale. Accoglienza diffusa – conclude la Santisi – significa anche investire in un sistema di strutture più piccole e adatte sia al migrante accolto che alla comunità che accoglie. La città ha bisogno di sinergie e alleanze con le istituzioni, la società civile, le organizzazioni sociali, per progettare insieme opportunità e mettere in rete tutte le risorse presenti nella comunità territoriale”.
L’assessorato e il dipartimento alle Politiche Sociali hanno gestito un afflusso non prevedibile, al di sopra della media consueta di percentuali di minori durante uno sbarco, pari, in questa ultima circostanza, al 50% del totale dei migranti. Nonostante il positivo riscontro all’emergenza dei giorni scorsi, resta in assessorato la forte preoccupazione per ciò che potrebbe determinarsi nei giorni a venire in caso di ulteriori sbarchi, a seguito anche della più recente chiusura della rotta balcanica.
Una situazione di cui Nina Santisi, ha scritto al Sindaco e ai colleghi di Giunta per condividere questo allarme e ricondurre la riflessione sui temi dell’accoglienza diffusa, cui tende l’azione dell’Assessorato.
L’ultimo eccezionale afflusso è stato affrontato e a conclusione delle operazioni di identificazione, tutti i minori hanno trovato accoglienza grazie al lavoro ininterrotto del Servizio Sociale e delle strutture autorizzate con ordinanza sindacale.
Ma l’appello e l’impegno della Santisi resta quello di lavorare alla costruzione di risposte di sistema, che non possono far gravare solo sui Comuni questo grande onere, che richiede soluzioni a livelli ben più alti rispetto a quello locale.