È un’Italia sfiduciata, stanca, snervata dalla politica a cui non crede più, o un’Italia ignava e menefreghista quella che non ha permesso all’asticella di salire e toccare la soglia del quorum? È un’Italia che voleva semplicemente mostrare il proprio dissenso verso un referendum, o un‘Italia talmente ineducata alla democrazia e al dovere di mantenerla viva da ritenere impossibile perdere 4 minuti di sole, spiaggia e mare (ad aprile!) o più interessante persino Verona – Frosinone spalmati sul divano?
Il quorum non si è raggiunto perché alla gente interessava poco l’argomento o perchè siamo troppo vittime del fascino del pastore per cui, da pecore, se ci si dice che un nostro diritto è una perdita di tempo, noi semplicemente assecondiamo il potere e non lo esercitiamo?
Quale che sia la categoria cui pensiamo appartenga, questa è l’Italia, il Paese in cui dagli anni 90′ (con eccezione per la consultazione sull’acqua pubblica i cui effetti sono comunque stati presi a calci nei denti) non si è mai più arrivati al numero del 50% + 1, necessario a fare valere la tanto sbandierata democrazia. Un italiano su tre si è recato al seggio, ieri; di questi, 85,84% ha messo una X sul sì che, trattandosi di un referendum abrogativo, equivaleva a dire no alle estrazioni ad aeternum (fino ad esaurimento della risorsa nel giacimento) entro le 12 miglia dalla costa, introdotte con lo Sblocca Italia ma che, non avendo ottenuto il numero minimo di voti necessari, non ha pressocchè alcuna valenza. Ed è quantomeno improbabile che il governo terrà conto degli oltre quindici milioni di cittadini che si sono espressi a riguardo: non conviene e quindi non esistono, né la loro voce ha diritto d’esser presa in considerazione.
E a proposito di regioni, il quorum si è raggiunto solo in Basilicata; bene la Puglia (il cui presidente è uno dei principali “yes man” di questa tornata), male Campania e Calabria. Malissimo il Trentino Alto Adige, dove hanno votato davvero in pochissimi. Ma del resto “che gliene frega a loro?”.
Vergogna Sicilia: alle urne il 28% degli elettori isolani. Nel trapanese la più alta affluenza. Unico comune a raggiungere il quorum, in questa che è una delle regioni maggiormente interessate dal tema affrontato dalla consultazione, è Sciacca. In linea con il triste trend anche Messina che supera di poco il 24%.
Italiani brava gente: ciascuno guarda il suo e tutti sono democratici con la scheda elettorale degli altri.