Due rinviati a giudizio per la morte di Mustapha Mandili. Questo quanto deciso nel corso dell’udienza preliminare per l’aggressione al marocchino avvenuta nei pressi della stazione marittima di Messina la sera del 29 luglio 2015. Di omicidio preterintenzionale e violenza privata nei confronti di un amico della vittima, devono rispondere Giovanni Raffone, messinese di 33 anni, e Bogdan Carare, romeno di 34.
L’uomo morì in ospedale, alcuni giorni dopo, il 9 agosto per le gravi ferite riportate. Il gup Eugenio Fiorentino li ha rinviati a giudizio al 5 luglio prossimo davanti alla Corte d’Assise.
A scatenare il pestaggio contro Mustapha Mandili, 35 anni, furono futili motivi, un apprezzamento nei confronti di una donna fatto poco prima in un locale vicino, come ricostruito dai carabinieri. L’uomo fu aggredito da un gruppo che lo fece cadere per terra picchiandolo a calci e pugni. Trasportato in ospedale morì dopo dieci giorni di agonia. Le telecamere di sorveglianza ripresero la scena e dopo qualche tempo, grazie anche ad alcune testimonianze, i carabinieri ricostruirono la vicenda.