Un duro sfogo da parte dell’avvocato Patrizia Rizzo, alla luce delle ultime notizie che danno ormai certa la soppressione della Corte d’Appello di Messina, in seguito ai tagli disposti dal Governo.
“A giugno diremo addio alla Corte d’Appello di Messina e così grazie a questo bellissimo progetto del Governo potremo andare più leggeri in vacanza. Un Grazie a tutti. Un ringraziamento particolare a chi ha ideato questa riforma della geografia giudiziaria, in funzione del numero degli abitanti. Il Governo ci dice che poiché i cittadini stanziati sul territorio sono pochi, non è necessario mantenere la Corte d’Appello, dimenticando che ormai sul nostro territorio, primo centro di accoglienza, migliaia di migranti sono i nuovi governati d’Italia. Dimenticando che i costi per lo Stato saranno equivalenti, sia se le cause saranno trattate a Messina , sia se saranno trattate a Catania. Ma si sa, nessuno è perfetto e nessuna motivazione è senza peccato. Qualcuno direbbe per quattro denari… per quattro denari qualcuno ha detto e qualche altro ha taciuto, noi no. Noi, o meglio io sono certa che il provvedimento è perfettamente logico e razionale e mira a rendere ancora più accogliente il nostro Paese a chi vorrà farsi giustizia da sé, senza distinzione di razza, di genere, di età, di condizione personale o sociale. Un ringraziamento particolare va rivolto a chi ci ha rassicurato e continua a rassicurarci. Noi, anzi io ringrazio tutti coloro che che spendono ogni energia di cui sono capaci, ogni santo giorno per consolarci e confortarci (…insomma si dice cosi no? ) Qualcuno addirittura ci dice che esistono delle ali che si affittano al supermercato (Fondi Europei ) e che se indossate sono in grado di farci volare. Bene, personalmente sono assolutamente felice di avere dattorno persone che mi sorridono e che mi indicano la strada che mi porterà diritto verso (… il baratro… boh? con le ali è impossibile caderci dentro). Non temerò alcun male, era il titolo di un libro a me molto caro. La soppressione della Corte d’Appello di Messina è un drammatico errore e le motivazioni adottate sono prive di costrutto. Dove sbarcheranno le nostre pratiche? Come i migranti dovremo recarci a Catania, presumo. Il progetto temo che non faccia parte di una riforma organica, dato che non è stato preceduto dalla previsione di alcuna struttura idonea ad ospitare i fascicoli dei Distretti soppressi. Se la Corte d’Appello sarà quella di Catania, noi avvocati messinesi subiremo oltre alla lievitazione dei costi (che giocoforza ricadrà sui clienti), anche la riduzione del tempo che potremo dedicare al lavoro oltreché la difficoltà di trattare più processi in uno stesso giorno. Subiremo la fatica della trasferta ed il problema del parcheggio, non esistendo a Catania un Palazzo di Giustizia progettato con le necessarie infrastrutture. Per non parlare dell’importante arretrato della Corte d’Appello di Catania. Quindi anche per tale verso la Riforma della Geografia Giudiziaria che prevede la soppressione delle Corti d’Appello non centra nel segno, come vuole lasciare intendere. Certo se noi Messinesi non ci fossimo lasciati scappare i 17 milioni di euro per il Pala Giustizia bis avremmo avuto qualche argomento in più, ma chissà perché, forse per incapacità, forse per pressapochismo, forse per totale assenza di attitudine o forse perché vinti dalla logica del dopo di me il diluvio il Pala Giustizia bis non si è fatto e i 17 milioni sono andati via verso altri lidi. Amen. Di contro, in atto al Senato l’approvazione un progetto di un DDL che sta per modificare il regime delle impugnazioni, rendendo molto più difficoltoso promuovere atto di appello avverso una sentenza ritenuta ingiusta. E dire che pensavamo di avercela fatta! Avevamo cantato vittoria troppo presto sulla motivazione a pagamento, altro progetto di legge, di qualche tempo fa, abbandonato dopo le pesanti critiche. Il Governo aveva pensato di fare scomparire la motivazione dalle sentenze e in alternativa aveva previsto una motivazione a richiesta ed a pagamento. Il progetto assolutamente illegittimo, oltreché ridicolo è stato ben presto abbandonato, ma oggi, si è superato ogni limite. Si sta approvando qualcosa di molto più radicale, non si fa sparire la motivazione dalla sentenza, bensì la possibilità di promuovere l’ appello che in termini logici è la stessa cosa che fare sparire la motivazione dalla sentenza, ma in termini procedurali è anche più grave poiché così facendo si amputa il diritto di un grado di giudizio, il secondo, così di fatto dando per provata l’impossibilità dell’errore giudiziario. In conclusione corre il bisogno di ringraziare il Comune di Messina che non riuscendo ad acquistare il Pala Giustizia bis oltre a perdere i 17 milioni di euro stanziati ha beneficiato i soliti noti fortunati che affittano gli immobili giudiziari al Comune il quale vorrà spiegare anche da questo punto di vista come intenderà risanare i suoi bilanci. Corre altresì ringraziare i politici Messinesi di ogni ordine e rango che ben coscienti di quanto sopra ben poco hanno fatto per impedire l’ennesimo scippo a Messina a vantaggio dei soliti fortunati che continuano a lucrare affitti favolosi per immobili che sarebbe interessante capire se sono a norma”.