“Non sono stato considerato, non sono stato censito. Escluso da ogni dream (sogno in inglese ndr) ho pensato che se avessi dovuto morire ero già nel posto giusto”.
Pare siano state queste le ultime parole del cipresso depresso, che si è schiantato nel cimitero di San Filippo Superiore, e che dall’ultima forte sciroccata, impedisce la fruizione delle tombe poste al alto destro del camposanto.
La caduta del grosso albero ha danneggiato alcune lapidi, e da oltre una settimana è fermo li, immobile. In attesa di “Dream”, che non è solo un sogno, ma il nome della ditta di Arezzo che per conto del Comune si occupa della stabilità degli alberi.
Proprio ieri, ironia della sorte, mentre guardavamo attoniti quel grosso fusto sradicato, l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, con l’esperto Alessandro Giaimi, il responsabile della Sezione Verde Pubblico, Santi Denaro, e il responsabile della DREAM, Antonio Gabellini, ha illustrato il lavoro svolto in questi mesi dalla ditta evidenziando le procedure seguite, gli strumenti utilizzati, i risultati a cui si è pervenuti e le indicazioni date per la messa in sicurezza e/o l’abbattimento degli alberi che presentano situazioni di pericolo per l’incolumità dei cittadini.
In particolare l’incarico ha interessato 3.000 VTA visive relative ad altrettanti alberi, 600 analisi strumentali con dendrodensimetro, la georeferenziazione di 3.000 alberi e la loro cartellinatura, con la fornitura ed inserimento dei dati censiti nel relativo programma per archiviazione, consultazione ed aggiornamento del censimento e della VTA (Visual Tree Assessment).
Peccato per il cipresso, che ha perso definitivamente il suo sogno di stabilità. (@Pal.Ma.)