“Ieri mi sono impiccato nel chiostro di San Francesco, a Prato. Siete arrabbiati con me? Vi ho inquietato! E che dovevo fare… Non sapevo dove andare, senza lavoro senza niente senza più forza per ricominciare. La Curia mi manda la lettera dell’avvocato: lasciare la stanza, sfrattato! Sì lo so, dovevo aver la creanza di lasciarla prima… La carità ha un fine, anche nel chiostro c’è un confine; prima o poi te ne devi andare! Lo so Che dovevo fare? Non lo volevo lasciare. Non c’era speranza.
E allora ho pensato di morire, e di morire bene almeno quello in una vita ricca solo di errori di sbagli di inciampi! Morire nel chiostro di notte all’alba, ho pensato;
mi troveranno, il mio corpo come un martire penzolato.”
E cosi’ Marcello Majolino, 65 anni , messinese, residente a Prato e ospite di un convento Francescano ha deciso di chiudere con l’esistenza terrena il 1° dicembre 2015.
La notizia è arrivata ai familiari solo nei giorni scorsi, dopo tre mesi dalla sua morte. La Diocesi di Prato ha provveduto ai funerali e alla sepoltura non senza polemiche da parte del Vescovo di Prato che ha chiamato a responsabilità i suoi confratelli della diocesi e gli amministratori del convento parrocchiale di S. Francesco dove Marcello viveva in una stanzetta da quasi quattro anni
Ragazzo a modo, Marcello Majolino. Laureato in scienze politiche dopo la maturità scientifica del liceo Seguenza, dalle idee civilmente progressiste,aveva creato a Messina con i fratelli una agenzia di visure catastali ed accertamenti immobiliari che dopo alcuni anni di discreto successo era andata in difficoltà , subito dopo Marcello si cimenta nel campo della ristorazione creando un ritrovo ” L’Orso Cattivo” che presto diventa punto d’incontro serale dei messinesi. Nello stesso periodo si distingue anche nel mondo dello sport. Diviene arbitro nazionale di basket e con Gemelli e Gulletta risulta fra i migliori fischietti siciliani. Dopo anni di buoni risultati imprenditoriali lascia l’Orso Cattivo e anche la sua città. Da allora, anni 70, il nulla. Le ultime sue notizie sono quelle disperanti di questi giorni.
Il nostro giornale aveva raccontato la triste vicenda nella pagina di cronaca del 23 febbraio.
Nella foto di copertina Marcello Majolino, studente del Liceo Seguenza