Secondo il prof. Maurizio Ballistreri, docente nell’Università di Messina e avvocato, già deputato regionale, “il rinvio da parte del Tribunale di Messina alla Consulta della nuova legge elettorale, per 6 dei 13 motivi di incostituzionalità proposti dai ricorrenti, evidenzia i gravi vulnus alle regole democratiche garantite nella nostra Carta costituzionale arrecati dall’Italicum, il cui combinato disposto con la legge di riforma della Costituzione prospetta soluzioni di oligarchizzazione della politica. Buon senso vorrebbe – conclude Ballistreri – che la maggioranza al governo del Paese riflettesse circa una riscrittura delle norme in questione”.