Ci risiamo. Stadio S. Filippo, intitolazione a Franco Scoglio. Ripetiamo:”ma che pagliacciata è?”

di Ciccio Manzo  –(RIPETO) Mi pesa tanto parlare e scrivere di questo argomento. Ma il Prof.,in quanto assente, merita una difesa d’ufficio. E non solo lui. Anche altri assenti lo meritano.
Stanno intitolando lo Stadio S.Filippo all’indimenticabile (ma dimenticato da troppi), Franco Scoglio. Si stupirà chi legge di questa posizione percorsa da un suo amico storico.
Ma  proprio per la pulizia di questa amicizia mi indigno, specie in sua assenza, per questa trovata troppo stupida per essere vera. E non sorprendiamoci se sono in tanti a criticare questa scelta. E Genoa o Genova il S. Filippo con Franco Scoglio non c’entrava e non c’entra niente. Non era casa sua. Non ci aveva messo niente della sua geniale maestria calcistica.
Da altri siti aveva operato e costruito passioni ed emozioni, ingigantito calciatori, stampa, politicanti, trascinando un’intera provincia calcistica ai piedi del “Pallone”.
Poi altri percorsi ed altri stadi con incancellabile amore per un popolo(quello messinese) non per uno stadio.
Qui ha lasciato ricordi ed eredità mai più raccolti fino all’arrivo dell’Emanuele Aliotta che con la stessa sicurezza sicula ha trascinato dopo anni di sacrifici e buona organizzazione i calcio-dipendenti  dal mitico Celeste al S.Filippo con percorso di continuità e successi. Poi l’Emanuele ha lasciato da vincitore e il resto è storia recente. Ma per tanti anni era riuscito a vivere e far vivere tanta gente nelle due case calcistiche. Altra storia rispetto a quella del Prof. Egualmente emozionante ma altra storia. Non considerare Aliotta è proprio un gesto miserevole.
E altra storia ancora è stata quella dell’umile colosso Ciccio Curro’. Con lui siamo nel campo del possesso di dimora guadagnato e non invaso. Un sempre presente per decenni nelle stanze operaie ed operative dei due santuari calcistici al servizio di tutti i giallorossi e biancoscudati di tante generazioni col fido dott. Filippo Ricciardi sempre accanto.Passione, sudore, umiltà, sacrificio, dedizione assoluta fino a cinque giorni prima della sua morte.
Carriera da “Pallone d’oro” della categoria collaboratori.
Per lui, massaggiatore, custode, fratello e padre putativo di tanti ragazzi calciatori o quasi (non faceva differenza) arriva la proposta dell’intitolazione di una curva. Della serie “accontentati di vedere la partita Ciccio”.
Potremmo chiudere qui ma ci assale qualche domanda di troppo in attesa di una credibile motivazione.
1)Dovranno pur scrivere da qualche parte perchè hanno usato il nome del Professore e quale criterio hanno seguito?
2)Sanno se mai Scoglio ha messo piede al S. Filippo?
3)E poi, dopo dieci anni,con la scusa delle pastoie burocratiche, la colomba è uscita, da quale cilindro?
A Cosenza in solo 30 giorni hanno potuto intitolare il S.Vito a Gigi Marulla. In Calabria le pastoie sono più leggere? Ma che scherzo è?
4)E Ciccio Currò? In quanto massaggiatore lo sistemano in curva?
5)Ed Emanuele Aliotta , per chi e perchè avrebbe fatto tanto?
E mi chiedo ancora: a chi la stanno facendo questa concessione? A lui, il Prof., non interessava niente dell’intitolazione di uno stadio che non conosceva nemmeno.
E poi, insisto, la scelta, se fosse stata genuina e affettivamente sentita andava fatta subito dopo la sua morte. In questo senso si era costituito un comitato (governato dal sig. Patti) che aveva in origine programmato, è vero, certamente l’intitolazione IMMEDIATA dello stadio ma anche progetti di natura sociale, culturale e la creazione di un premio in sua memoria. Sono seguiti 10 anni di silenzio e…NIET. Neanche la lapide al cimitero di Lipari per anni. Ha dovuto provvedere la famiglia. Ora è tutto a posto. Quindi ci dicano chi ha deciso questa sceneggiata e perchè.
@cicciomanzo

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