A dodici anni dalla morte, presso l’Auditorium di San Vito di Barcellona P. G. (Messina), l’ANAAM (Associazione Nazionale Amici di Attilio Manca), si è tenuto un incontro-dibattito sull’omicidio del giovane urologo barcellonese, ripreso integralmente dalle telecamere di Antimafia Duemila.
Ancora una volta, come instancabilmente è accaduto in questi lunghi dodici anni, la famiglia Manca ha chiesto che venga fatta giustizia, che la “verità” non sia solo accettata da chi si è sempre battuto per mostrare le incongruenze di un suicidio assurdo, puntando sull’ipotesi che l’uccisione di Attilio sia conseguenza del suo aver operato il boss latitante Bernardo Provenzano, ma sia riconosciuta nei tribunali.
Una verità giuridica che pochi mesi fa ha trovato appiglio attraverso le dichiarazioni di Carmelo D’Amico, secondo cui ad uccidere Attilio Manca, sarebbe stato “U Calabrisi un ufficiale dei servizi, bravo a far apparire come suicidi quelli che erano a tutti gli effetti degli omicidi”.
Un elemento che apre nuovi scenari per la Procura nazionale antimafia, a cui già dallo scorso anno gli avvocati della famiglia Manca l’anno, Antonio Ingroia e Fabio Repici, hanno presentato un esposto.
Intanto sul fronte politico è intervenuto il Movimento 5 Stelle: ”Dopo dodici anni dalla morte di Attilio Manca, l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), sono emersi nuovi fatti dalle ultime rivelazioni del pentito D’Amico Carmelo, ex capo dell’ala militare di Cosa Nostra barcellonese. Attilio Manca, per chi non conosce i fatti, probabilmente operò il boss mafioso Bernardo Provenzano, con il sistema laparoscopico nel 2003 a Marsiglia. Dal racconto del pentito D’Amico Carmelo, sembra, che dietro l’uccisione del giovane brillante urologo barcellonese, ci possano essere interessati i servizi segreti o ancora un denerale dei carabinieri collegato agli ambienti della Corda Frates e un direttore del Sisde”.
Lo dice Vincenzo Santangelo portavoce al Senato del M5S, che per la terza volta ha presentato una interrogazione con carattere d’urgenza, proprio nell’anniversario della suo decesso. Il portavoce ha posto l’attenzione anche sulle mancate risposte alle precedenti interrogazioni: un silenzio assordante – dice – non giustificabile, nei confronti della famiglia Manca e di tutti i cittadini italiani che aspettano di conoscere la verità. “