In effetti, uscendo da Palazzo Zanca, qualcuno si era chiesto come Navarra avrebbe preso la notizia della firma del Patto per la Falce. Sì perché l’accordo avrebbe dovuto essere siglato alla presenza del Magnifico Rettore proprio all’Università di Messina.
Del resto era stato proprio il padrone di casa dell’Ateneo ad essersi fatto promotore di questa sinergia tra istituzioni. Il programma odierno era chiaro a tutti: in agenda c’era l’arrivo di Rosario Crocetta a Palazzo Piacentini dove era atteso per deporre in qualità di teste per il processo corsi d’oro. A seguire il Governatore si sarebbe portato a Palazzo Zanca dove ad attenderlo stavolta non c’era lo stuolo di lacchè del passato ma il tappeto rosso tirato a lucido non mancava.
E a seguire, tutti insieme appassionatamente avrebbero dovuto raggiungere Piazza Pugliatti dove primo cittadino e presidente dell’autorità portuale avrebbero firmato il protocollo d’intesa tanto sudato.
L’agenda ad un tratto ha subito uno stravolgimento e De Simone è arrivato a Palazzo Zanca proprio al termine del consiglio dedicato alla riforma portuale. Penne tra le dita, autografi sui documenti, una battuta ironica del Governatore, sorrisi plastici per la stampa, una stretta di mano e via, tutti all’Universitá. Ma, proprio come qualche ben informato aveva immaginato, il Rettore non deve averla presa benissimo.
E così, per tutta risposta, non ha ricevuto il sindaco. Certamente mosso da fretta e urgenza e in modo sicuramente smaliziato, pare sia stato proprio Accorinti a suggerire il cambio di programma ma questa svista pare aver causato un vero e proprio incidente diplomatico.
“Intorno alle 15:15 abbiamo appreso dal suo Ufficio di Gabinetto che il Sindaco aveva deciso di trasferire la sede della riunione a Palazzo Zanca – ha dichiarato il Rettore – Tale scelta risultava in palese contrasto con quanto previsto dal Patto per la Falce, dal Sindaco stesso sottoscritto.
Nel pieno rispetto delle regole e degli accordi siglati, si è ritenuto pertanto di non condividere una richiesta apparsa del tutto immotivata o riconducibile esclusivamente a un’esigenza di visibilità, forse ritenuta necessaria per compensare l’evidente carenza di progettualità e le palesi difficoltà incontrate nell’azione politico-amministrativa.
Mi rendo conto, tuttavia, che il supremo interesse della Città per la riqualificazione della zona Falcata è un obiettivo primario da tutelare, nonostante lo scarso senso istituzionale e l’insufficiente attenzione al rispetto delle regole dimostrati da qualcuno degli interlocutori. Pertanto, l’Università non farà mancare il suo convinto supporto a che tutti i passaggi ricompresi nel Patto per la Falce vengano compiuti nei tempi e secondo le modalità previsti, così da affermare un ruolo che sin dall’inizio è risultato determinante per sbloccare un’impasse protrattasi per decenni”.