I conti sul Teatro Vittorio Emanuele “non tornano” a Palazzo Zanca dove stamattina si è tenuta una pubblica riunione della commissione cultura alla presenza dell’assessore Tonino Perna, alla quale i vertici dell’Ente non hanno partecipato, sebbene invitati, scatenando una dura reazione da parte dello stesso esponente della giunta Accorinti.
Al centro della accesa discussione il “caso” della delibera n.53 del 30 novembre 2015 che prevedeva il concerto di Capodanno in Piazza e la presenza in città di Fiorello, sulla quale Saya e Puglisi hanno glissato, liquidandola come uno sbaglio da attribuire ad un non meglio identificato dipendente. Spiegazioni che non hanno convinto nè il consiglio comunale, tantomeno l’assessore, che anche stamattina ha ribadito come dinanzi all’evidenza delle carte e delle firme, si è davanti ad un “falso” di cui qualcuno deve essere responsabile.
“Chi amministra il Tve non può sentirsi un’isola che viaggia per fatti suoi, voglio vederci chiaro sul bilancio – ha concluso Perna (vedi video) che non ha risparmiato critiche anche alla Gazzetta del Sud, per aver pubblicato un titolo su un teatro “fantastico, dove funziona tutto”, descrivendo una situazione che non corrisponde alle informazioni in possesso dell’assessore e che tra l’altro sarebbero secondo lo stesso Perna, in contrasto con quanto dichiarato dall’ ente nella famosa delibera di novembre. “Trovo grave, anzi gravissimo, che Saya non sia qui presente – ha concluso l’assessore – per la prima volta mi trovo d’accordo con Zuccarello“.(che in aula ha portato il cartaceo della delibera sottolineando le incongruenze delle successive dichiarazioni rese dall’amministrazione dell’Ente).
Al centro del dibattito in Aula anche le dichiarazioni rese dai vertici del teatro nell’ultima conferenza stampa, a proposito del “grado di cultura” dei consiglieri comunali. A ribattere al direttore artistico Ninni Bruschetta, è stato il consigliere Gino Sturniolo. “La sua è una insopportabile spocchia, in nome di una astratta autonomia del ruolo degli esperti”, definendo “censurabile” il comportamento tenuto durante l’incontro con la stampa, per “l’assoluto disprezzo nei confronti dei soggetti presenti”.
Sullo stesso tono l’intervento di Daniela Faranda, citata dal Presidente Puglisi: “resto stupita dalle sue dichiarazioni, dal momento che mi conosce e lui stesso sa come mi sono battuta per il bene del Teatro che è della città. Mi stupisce il “fastidio” nel pensare che volessi fare il suo lavoro. Non si tratta di entrare nel merito delle decisioni artistiche, ma di questioni amministrative e di bilancio”.
Di “regime/caporalato instaurato dentro il Teatro Vittorio Emanuele” ha parlato Nina Lo Presti, che ha chiesto all’amministrazione un intervento formale per ricordare ai vertici del Teatro Vittorio Emanuele che è l’amministrazione che li ha nominati, e a cui deve rispondere anche politicamente. “Non si è mai visto un direttore artistico che chiede le dimissioni di un assessore!” ha ribadito stizzita.
L’accesa riunione si è conclusa con l’intervento del Presidente della Commissione Piero Adamo, che ha formalmente chiesto all’Assessore di approfondire le criticità emerse in Aula e di farsi portavoce con i vertici del Teatro Vittorio Emanuele, ribadendo che il consiglio comunale “porge l’altra guancia”, ma vuole chiarezza sulla gestione dell’ente, nel rispetto dei ruoli istituzionali. (@Pal.Ma)