Prg: la variante riceve parere negativo dalla Regione, chieste più restrizioni alla edificabilità delle aree a rischio idrogeologico

Bocciata dalla Regione la variante al Piano Regolatore Generale proposta dall’amministrazione comunale. L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente, con una nota del dirigente del Servizio 3, Aldo Guadagnino, ha chiesto che siano rivisti alcuni aspetti, considerando “la variante insufficiente a poter affrontare un così diversificato numero di problematiche ed esprime parere negativo sulla non assoggettabilità proposta dalla stessa amministrazione comunale”.

In particolare la nota fa riferimento alla necessità di “adeguare la pianificazione dei centri abitati a scenari di pericolosità idrogeologica”, nell’ottica di prevedere eventi causati dal dissesto idrogeologico.

Secondo quanto sostenuto dai tecnici regionali: “in merito alle scelte della Variante si segnala la necessità di assegnare un significato molto più pregnante alle declassificazioni delle aree B e C non compatibili con lo scenario di pericolosità idrogeologica. In particolare la scelta di trasformarle in E1 risulta insufficiente rispetto alle condizioni morfoevolutive dei versanti. Sarebbe auspicabile – scrive ancora Guadagnino – la loro trasformazione in aree totalmente inedificabili con funzioni di mantenimento delle funzioni di presidio agricolo per la difesa del suolo quando già ad uso produttivo, oppure determinare l’obbligo ai proprietari di sistemare le aree ai fini di una corretta regimentazione delle acque”.

Dunque, sebbene dalla Regione arrivi “apprezzamento per gli argomenti di prevenzione all’aumento dell’esposizione al rischio idrogeologico trattati dalla Variante, pur consapevole che nel dettaglio sussistono aspetto che devono essere rivisti alla luce di un’attenta analisi che i 30 giorni non possono garantire”, nel frattempo, stop alle edificazioni.

Nel documento, al vaglio dell’assessore De Cola, infatti,  il dirigente del Servizio 3 dell’Assessorato al Territorio e Ambiente, “propone che si attui, attraverso un’adeguata partecipazione degli Organi Regionali, una sospensione delle attività edificatorie del vigente Prg che dovrebbe essere finalizzato ad impegni di medio lungo periodo a carattere “strategico” che possa individuare soluzioni per tutto il territorio della Città di Messina”.

La conferenza dei servizi, per l’acquisizione dei pareri tecnici previsti, è stata avviata lo scorso 16 dicembre e dovrà concludersi 90 giorni dopo, quindi il 16 marzo.

“Entro quella data – assicura De Cola – siamo fiduciosi che ci saranno tutti i pareri positivi, insieme alla chiusura del procedimento in corso di Vas da parte dell’Assessorato, che consentiranno di portare la Variante all’esame del Consiglio Comunale”.

 

 

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