Ventotto milioni da una parte, quindici dall’altra, altri venti dall’altra ancora: nell’ordine parliamo di un finanziamento statale, una promessa dell’Autorità Portuale messinese e un’altra della Regione che, però, vincola l’esborso alla disponibilità effettiva del necessario totale a cui è legato l’appalto. La storia è quella senza fine del porto di Tremestieri, una nenia amara alla quale non sembra si possa mettere la parola fine. Quel che manca sono 9 milioni, condicio sine qua non per la firma dell’accordo tra Comune e Coedmar -che si è aggiudicata l’appalto per i lavori, il cui costo previsto è di 72 milioni di euro- .
Su sollecito del sindaco Renato Accorinti, è stata la Regione, attraverso la persona dell’assessore scudocrociato Giovanni Pistorio, a porre la questione nuovamente all’attenzione del Governo e nello specifico, del Ministro Delrio. Quei 9 milioni sono tassello essenziale venuto a mancare con la perdita del cofinanziamento Cipe. Da Palazzo Zanca al MIT il messaggio viene inoltrato chiaro e forte: “è assolutamente fondamentale ci si adoperi con lo stesso impegno e abnegazione fin ora dimostrati per reperire queste ultime risorse percorrendo strade analoghe a quelle già proficuamente seguite di recente per il rifinanziamento della darsena di Catania, o strade diverse che consentano il raggiungimento del medesimo obiettivo”.