L’omaggio di Messina a Tornatore, la corrispondenza di un amore che ha sempre trovato posto nel cinema del regista, acclamato in una gremitissima Aula Magna per la cerimonia di consegna del Dottorato di ricerca honoris causa in Scienze Storiche, Archeologiche e Filologiche.
“Con la città di Messina ho un legame profondo che ho avuto modo di raccontare tante volte sia qui che in giro per il mondo” – ha raccontato Tornatore – risale a trent’anni fa, in occasione dell’uscita di Nuovo Cinema Paradiso. A differenza del resto d’Italia, dove il film ancora non incassava, la proiezione messinese registrò un grande successo grazie all’iniziativa dell’esercente del Cinema Aurora, Gianni Parlagreco, che scelse di fare pagare il biglietto solo dopo la visione della pellicola. Non so se merito il conferimento di questo prestigioso dottorato – ha aggiunto il Maestro – ma sono onorato di riceverlo; non ho mai smesso di impegnarmi in questi ultimi quarant’anni di lavoro e mi piace pensare che questa onorificenza sia dedicata a questo. Vi ringrazio tutti e ringrazio il prof. Fera – ha concluso Tornatore – perché il suo saggio, non mi vergogno a dirlo, mi ha illuminato in merito a valori del mio lavoro che nemmeno io conoscevo. Vi ringrazio per il ritratto che mi avete restituito, dal quale emerge un lungo percorso che non sono pienamente cosciente di aver fatto. Ho sempre lavorato per raccontare storie e ho la sensazione che non siano state poi neanche così tante. Non sono mai del tutto soddisfatto di quello che faccio, vorrei fare sempre meglio e di più e non credo di aver ancora capito la magia del cinema, dalla sua genesi, frutto delle esperienze vissute direttamente e indirettamente per una vita intera, al momento del faticoso processo di produzione finale. La storia del cinema credo che possa descriversi con l’eterna lotta tra la parola scritta e l’impossibilità di tradurla in immagini”. (video-intervista)
Alla cerimonia, introdotta dal Rettore, prof. Pietro Navarra, hanno preso parte il Collegio dei Prorettori e il Senato Accademico e il Direttore Generale, prof. Franco De Domenico, che ha dato lettura delle motivazioni deliberate dal Senato.
Il prof. Mario Bolognari ha rivolto un saluto in rappresentanza del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, da lui diretto e al quale afferisce il dottorato conferito al regista.
“Ogni film è un’opera prima – ha sottolineato il prof. Vincenzo Fera nel corso della sua Laudatio – e le ragioni per cui si è deciso di conferire questo dottorato al Maestro si possono riassumere nell’aver riconosciuto in tutta la sua produzione i principi alla base delle nostre dinamiche scientifiche: le sue creazioni non rinunciano mai ai parametri di filologia e storia”.
La cerimonia è stata inoltre arricchita dall’esibizione del Coro dell’Università, coordinato da Giulio e Umberto Arena, e dalla proiezione di un commovente video, montato dal regista Fabio Schifilliti, che ha ripercorso la carriera artistica del regista Tornatore. (vedi video)
Il conferimento è stato preceduto da una conferenza stampa, introdotta dal prof. Giovanni Cupaiuolo, Coordinatore del Collegio dei Prorettori, che ha ringraziato il dott. Ninni Panzera, Presidente dell’Associazione Zattera dell’Arte, per la generosa collaborazione concessa nell’organizzazione di questa giornata. “È un progetto che parte da lontano – ha detto il prof. Cupaiolo – e abbiamo atteso con piacere la conclusione delle fasi di produzione del film ‘La Corrispondenza’, per avere l’onore di riconoscere un attestato scientifico di tale valore. Desidero, poi, ringraziare la direzione del cinema Apollo che ha concesso due sale alla Comunità accademica che ha così potuto assistere alla proiezione dell’ultima fatica del regista dando la possibilità di devolvere l’intero ricavato della vendita dei biglietti in beneficenza”.
Sino al 29 gennaio, nell’atrio del plesso centrale dell’Università, sarà ancora possibile visitare la mostra: “Giuseppe Tornatore, trent’anni di cinema 1986-2016: da Il camorrista a La corrispondenza”, curata da Ninni Panzera e realizzata in collaborazione con il Centro di documentazione Giuseppe Tornatore e l’associazione La Zattera dell’Arte.