“Domenica 17 gennaio 2016 sfiori le vette più alte, le cime più ardite. Facciamo volare alto
il nostro saluto, il nostro affettuoso e commosso ricordo. Condividiamo il cuore col gabbiano su tutti i nostri profili e il relativo banner in tutte le nostre bacheche”.
L’appello è quello degli amici e dei familiari di Luigi Michaud, il ricercatore messinese vittima di un tragico incidente alla base antartica dove stava lavorando, il 17 gennaio del 2014, durante un’immersione.
Dopo la sua morte diversi sono stati i contributi del mondo scientifico, a cui il giovane ricercatore dava impulso grazie ad una mente brillante e intuitiva. A lui lo scorso anno è stato intitolato il molo di Mario Zucchelli Station, in Antartide, oggi “Molo MICHAUD”.
“Un luogo vicino al mare che lui amava tanto, tanto da dargli la sua vita”.
Anche l’Università di Messina gli ha dedicato un’aula, al 4° piano dell’edificio principale del Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali di Papardo.
Per partecipare all’iniziativa virtuale, basta andare sulla pagina facebook Cuore D’A Mare e scaricare il logo.
