L’altra notte è stato commesso il secondo eclatante atto intimidatorio dall’inizio dell’anno.
Anche in questo caso, sono stati sparati colpi di pistola contro la saracinesca di un esercizio commerciale. Questa volta è toccato ad un giovane imprenditore essere vittima di un atto il cui significato simbolico vede dedicata a sè tutta una letteratura in merito.
Elio è un esercente del centro, un ragazzo come tanti, uno della generazione 30 che ha scelto di restare e di investire nella sua città invece che in un più comodo paradiso fiscale: non un baretto in spiaggia alle Canarie ma un ritrovo a Messina, nello specifico in Via Tommaso Cannizzaro. E questo non gli ha certo creato pochi problemi, in primis con la ridicola e arrugginita burocrazia nostrana. Delle sue disavventure questo giornale si è occupato in passato e, da tempo, Elio è diventato una sorta di simbolo della battaglia di riqualificazione della Via in questione nella quale insistono diverse attività simili. Elio è un lavoratore ma soprattutto Elio è un amico di molti, moltissimi suoi coetanei e non, che la sera si recano nel ritrovo di sua proprietà ritenendolo un posto familiare in cui cercare svago e facce conosciute, un appuntamento fisso, una tappa obbligata prima di rientrare a casa; un luogo di incontro dei tanti lavoratori che una volta fuori dall’ufficio , arrivata la sera, si concedono un break in un posto accogliente. Elio è amico di tutti, ma un amico vero, di quelli che ti ospita a casa sua (nella fattispecie nel suo locale) e ti riempie di attenzioni e coccole come qualunque buon ospite farebbe. E per questo Elio è benvoluto da tutti ed è circondato da affetto incondizionato. E il suo esercizio, negli anni, si è connotato proprio come l’abitazione di un amico in cui ci si vede per parlare, bere qualcosa, rilassarsi, divertirsi, semplicemente stare insieme!
Compiere un’azione intimidatoria contro Elio è compierla contro migliaia di persone che in quel locale vedono una immaginaria stanza relax di una propria abitazione.
Elio è un nome, in questo momento è un simbolo che scegliamo per via della ricaduta temporale della sconveniente situazione che lo ha interessato nei giorni scorsi. Ma potrebbe essere Salvo, Alessandra, Francesco, Luigi, Daniela: uno qualunque degli imprenditori che ogni giorno sgomitano per produrre non senza ostacoli e fatica, a cui purtroppo, va spesso aggiunta la spocchia di chi vuol fare il gradasso e imporre regole contra legem in nome di un presunto dominio territoriale o di una protezione a caro prezzo.
Quel colpo di pistola è stato sparato contro una saracinesca che è la porta di una casa in cui ci si ritrova di frequente e chi lo ha esploso ha voluto agire non contro un singolo ma contro una moltitudine di persone, quelle che abitualmente lo frequentano sentendosi “in famiglia”.
Elio è i commercianti.
I clienti/amici del suo locale sono la nostra comunità: la Messina onesta che davanti a certi atteggiamenti non resta indifferente, si indigna, non si piega nè intende cedere a ricatti di qualsivoglia genere.
Il tempo delle minacce finisce nel momento stesso in cui non si lascia solo chi ne è vittima designata e la nostra società ha il dovere di fare muro di protezione attorno a chi subisce atti simili.
Siamo amici di Elio, siamo persone perbene!