“Il Pd è lo stesso partito che senza Genovese ha preso il 34% qualche settimana fa alla europee; non è per nulla svuotato, se ne sono andati i notabili, ma gli elettori sono con noi”. E’ ottimista il sottosegretario Faraone, che a Messina per alcuni impegni istitituzionali, ha colto l’occasione per chiarire che clima è sorto dopo il “voltagabbana” del gruppo Genovese.
Faraone, incontrando i giornalisti al Palacultura, ha ribadito che la nuova “condizione” vede un partito più alleggerito e consente di guardare al futuro per la costruzione di qualcosa di nuovo, puntando soprattutto sui più giovani e i nuovi ingressi che verranno.
E se il futuro del pd messinese è ancora da scrivere, di certo gli occhi sono puntati sugli esponenti renziani come Alessandro Russo ( a cui è stata affidata la responsabilità del tesseramento) , Liliana Modica, Filippo Cangemi, Palano Quero. Ma non solo: il pubblico intervento di Felice Calabrò, che ha stigmatizzato la scelta di mantenere al Comune un gruppo (ed un capogruppo) non aderente alla realtà, ribadendo la propria appartenenza politica al centro-sinistra, è di certo un altro tassello di un puzzle in costruzione.
Faraone ha fiducia negli elettori: “queste transumanze estemporanee non hanno alcun significato che ha a che fare con la politica, scelte di questo genere non pagano per nulla”.