Francantonio Genovese: intervista a tutto tondo con il neoberlusconiano fondatore del PD

Un passaggio, quello dal Partito Democratico a Forza Italia firmato da Francantonio Genovese (il cui battesimo azzurro dovrebbe avvenire ufficialmente proprio nelle prossime ore) che, ovviamente, ha sollevato un vespaio non da poco. Al deputato che alla fine dello scorso mese ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari (che già dallo scorso luglio avevano sostituito la custodia in carcere) e sta affrontando il processo sulla formazione professionale che lo vede imputato, abbiamo rivolto alcune domande sul suo percorso politico e personale, con uno sguardo all’inevitabile analisi critica degli eventi che hanno riguardato la sua vicenda e quella dei labili equilibri politici locali e nazionali .

Cominciamo proprio con questo nuovo capitolo che la vede new entry in Forza Italia.

E’ una scelta convinta e meditata, in un contesto in cui mi sento naturalmente in prosecuzione rispetto al cammino politico che aveva caratterizzato un’esperienza. E’ troppo facile dire che sia stata una reazione la mia. Non lo è”.

Quell’autorizzazione a procedere che il Pd ha votato favorevolmente può essere letta come un casus belli per allontanarla dal partito che ha contribuito a fondare?

 “Immagino cose diverse. Penso che il percorso si sia divaricato quando anche la natura del Partito Democratico ha assunto una dimensione diversa. Non essendo più quello il partito che ho contribuito a fondare, molto onestamente, non ho trovato difficile oggi operare una scelta diversa”.

Si ma la prospettiva da cui muove la domanda è diversa: ritiene ci sia o ci sia stato qualcuno per cui lei ha rappresentato un personaggio scomodo, del quale “sbarazzarsi” dentro il Pd?

No, non credo proprio. Poi può essere pure ma non mi sono posto il problema né me lo porrei. L’agone politico è talmente pieno di antagonismi e rivalità che può anche darsi, certamente, vi sia chi non ama la mia esperienza politica all’interno del Pd o non l’abbia amata, però poco male. Immagino ci sarà ovunque”.

Anche in Forza Italia? Perchè abbiamo già letto di alcuni cori di malcontento che si sarebbero levati rispetto al suo ingresso tra le fila berlusconiane proprio da parte di personaggi di spicco.

Tutto superato”.

genoveseUna delle voci che più si era mostrata polemica è quella di Basilio Catanoso che ha accusato Miccichè di averla accolta senza prima consultarsi con direttivo regionale e nazionale.

Ci sarà stata qualche leggera disattenzione, ma il rapporto con Catanoso è molto buono, io lo stimo come persona. D’altra parte, Gasparri ha chiesto una maggiore collegialità a Miccichè. E Miccichè credo lo abbia accontentato”.

Torniamo all’autorizzazione a procedere, considerandola come l’origine di una frattura con il partito…democratico. Quali sono stati, in quei giorni della primavera 2014, i suoi rapporti con il Pd e i suoi vertici?

C’è stato un cambio di atteggiamento due giorni prima del voto. Fino ad allora c’era un relatore di maggioranza -che si chiama Nino Leone- che aveva predisposto una relazione contraria all’arresto. Due giorni prima del voto in commissione fu cambiato il relatore e Leone passò dalla “zona” di maggioranza a quella di minoranza. Ci tengo a ricordare che Leone oggi è stato eletto al CSM, punto! Quindi è una persona seria, corretta, attenta a quelli che sono sia i passaggi politici che quelli giudiziari”.

Insomma, uno che, secondo il Genovese pensiero, possiede una visione d’insieme inoppugnabile.

Vale la pena ricordare che il 15 maggio, quando l’Aula fu chiamata a votare l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti, solo Forza Italia ed Ncd si espressero contrariamente. Tra le fila democrat solo in sei assunsero una posizione garantista. Un atteggiamento nettamente differente (nonostante i proclami spot di Orfini), appena un anno dopo, il Pd l’ha manifestato rispetto alla vicenda di un altro parlamentare, questa volta non di “casa propria” ma di provenienza alfaniana: Antonio Azzolini.

Non è una questione di atteggiamento. E’ un problema di opportunità. Lì siamo davanti ad opportunismi. Rispetto ad un vicenda elettorale ci si è comportati in un dato modo”.

In che senso?

Non penso ci fosse qualcuno che mi volesse male solo che c’era uno spot elettorale gratuito da presentare agli italiani ed è stato mandato in onda”.

Lasciamo Roma e torniamo in riva allo Stretto. Non solo Genovese a Forza Italia ma con lui anche buona parte del “cocuzzaro” fintodemocratico, compresa una parte ex berlusconiana e tra tutti, tanti che in questi mesi si sono guardati bene dal pronunciare a voce alta il nome del deputato, davanti alla stampa.

L’annuncio della trasmigrazione di gruppo è arrivato a pochissimi giorni dalla liberazione dell’ex sindaco di Messina.

E’ stato un modo di dire “sono vivo e vegeto” a chi la credeva politicamente morto?

E’ una domanda la cui risposta sarebbe facile: potrei dire di sì ma non è così. Lo schema è di scelta politica. La politica è stata ed è una parte importante della mia vita. Non ho inteso abdicare la mia vita. Per continuare a fare politica avendo fatto scelte diverse dovevo comunque lanciare un’idea. L’idea è comunque quella di prima. Non sono cambiate le mie idee, solo il modo per poterle realizzare. Cambia l’impostazione e lo strumento. Devo dire che rappresenta, a mio modesto avviso, quanto di più adeguato al nostro modo di fare politica ci possa essere”.

Sì ma si tratta di lanciare un’idea o un messaggio a chi stava sulla riva del fiume ad attendere il passaggio del nemico?

La tempistica non era calcolata. Ero nelle condizioni di parlare con gli altri sin dal 27 novembre e ho potuto parlare un po’, esprimere le mie idee e fare le mie scelte. Ovviamente si è concretizzato tutto in breve tempo. Il che è stato decisamente soddisfacente”.

A distanza di due anni e mezzo, facciamo un’analisi di voto rispetto alle Amministrative del 2013. La vittoria di Accorinti è stata letta in buona parte come un referendum antiGenovese. Ma c’è stato chi ha asserito che lei non si sia speso più di tanto per sostenere Felice Calabrò. La sconfitta del candidato del Pd è un po’ anche sua responsabilità? Avrebbe potuto fare di più?

Non concordo. Lo spiegamento di forze è stato massimo. L’accordo politico è stato il più ampio possibile. Non si è vinto per 50 voti. Non si poteva prevedere la sconfitta. Se responsabilità ci sono -a mio avviso evidenti- sono ascrivibili invece a chi oggi dice di essere del Pd e invece allora era candidato contro”.

I renziani!

L’ha detto lei. Ma mi sembra una cosa così evidente”.

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Il Pd oggi -il Pd messinese almeno- è in mano a loro?

Non so e non mi riguarda”. No comment sulle questioni relative ad un partito di cui il deputato non fa più parte.

Andiamo verso la conclusione. E’ dovuta una parentesi sull’esperienza maturata nei mesi di detenzione.

Durissima, forte. Sofferenza profonda. Ogni aggettivo è poco significativo rispetto a quello che è un trascorso davvero triste. L’ho superato. Sono riuscito a trovare un equilibrio interiore che mi è servito per andare avanti e oggi affronto la vita in modo diverso”.

Circa il tema della carcerazione preventiva, Genovese è netto: “La mia posizione non è mai cambiata. La considero una misura, a volte, davvero assurda. Tranne in casi particolari. La pena è un dato. La carcerazione preventiva è altro conto”.

Quindi, da parlamentare, pensa di poter/voler contribuire a riformare questo aspetto della giustizia? Si farebbe promotore di una proposta in tal senso?

Lo farei. Non so con che successo ma sicuramente mi farei promotore di una proposta tesa a modificarla”.

Torniamo, in chiusura, a quel famoso serivizio di Report e alla frase pronunciata dal deputato regionale (e cognato) Franco Rinaldi (anch’egli adesso in Forza Italia). “I voti non si prendono sulla luna”. Bene: ma dov’è che si prendono e come?

Avendo credito personale, avendo tanti rapporti, la possibilità di essere comunque utile alle comunità. E’ uno schema vecchio come il mondo. Io credo che le interlocuzioni servano molto e la presenza sul territorio è essenziale. Poi, c’è chi usa schemi e metodi diversi e allora lì …”

Cosa si rimprovera Genovese? C’è qualche errore nel suo cursus?

Sì, sono talmente tanti che dovremmo fare un elenco…”

(@eleonoraurzi)

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