Fiato sospeso fino al 18 gennaio, quando si terrà la finale nello spazio in presenza degli astronauti di bordo. Questo l’obiettivo raggiunto brillantemente dalla squadra Wall-E 3.0 dell’I.I.S. Verona Trento arrivata in finale classificandosi terza nella graduatoria mondiale.
Diverse le tappe superate dagli studenti messinesi che da giugno hanno lavorato per la selezione italiana accedendo al campionato internazionale, per poi a settembre passare la fase 2D, poi la 3D, ed ancora a novembre la costituzione delle alleanze, evento in videoconferenza con le altre squadre, che ha abbinato l’Istituto cittadino ad altre due squadre statunitensi Team Kuhlschrank del New Jersey e Haverhill Robotics del Massachussets. Infine ìla prova più difficile, la fase dell’ingresso alle finali che la squadra ha superato con grande bravura.
Le “alleanze” finaliste vedono la partecipazione di altri italiani, ma i giovani dell’industriale si sono classificati prima di tutti gli altri istituti del territorio nazionale. La gara quest’anno si chiama SpySpheres e il software che i giovani programmatori produrranno nelle prossime settimane sposterà nello spazio, in assenza assoluta di gravità, i micro satelliti spaziali prodotti dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) denominati SPHERES (Synchronized Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites).
Della supersquadra fannoparte: il team leader Davide Ventaglio, Davide Segullo, Vittorio Gatto, Manuel Fleri, Alessio Donato, Maurizio Raneri, Giuseppe Venuto, Emanuel Sorrenti, Francesco Santoro, Davide Dell’Acqua.
Le squadre partecipanti sono più di cento e provengono, oltre che dagli Stati Uniti, dall’Europa (Italia, Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Grecia, Romania, Irlanda, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Belgio), dalla Russia, dal Messico e dall’Australia.
Gli studenti messinesi, come tutti quelli delle scuole che hanno guadagnato l’accesso alla finale, accompagnati dai loro mentor, prof.ssa Eliana Bottari e prof. Giovanni Rizzo, potranno assistere agli incontri della finale grazie ad un collegamento in diretta tra MIT (Massachusetts Institute of Technology) (Boston) e ISS (Stazione Spaziale Internazionale) .