Mostra “Evasioni informali” al monte di Pietà, dal 6 al 13 dicembre dei Coloristi Sebastiano Miduri e Alberto Avila

Inaugurata  il 6 dicembre alle 18, nella splendida location del Monte di Pietà, la mostra “Evasioni informali” dei bravissimi artisti messinesi emergenti Alberto Avila e Sebastiano Miduri. L’esposizione resterà aperta fino al prossimo 13 dicembre, e  si potrà visitare ogni giorno dalle 8. 30 alle 13 e dalle 15.30 alle 20. All’inaugurazione oltre i due artisti, presenti tra gli altri, il maestro Antonello Arena, la direttrice dell’accademia Mediterranea di Messina Alessandra Lanese, e la critica d’Arte Fortunata Cafiero.

I due, pittori, informali e coloristi, nella loro esposizione, con un uso attento delle sfumature, rendono magnificamente i sentimenti dell’animo umano e le più forti emozioni in modo leggero, oltre a paesaggi reali e immaginari, fondendo sogni onirici e vita vissuta. Avila è guidato nella sua pittura dalla ricerca del subconscio, che con  una forza vivida esplode con il colore nelle sue tele. Dotato di tecnica ragguardevole e ispirazione continua, è guidato nel creare da un’armonia di stimoli, che rappresentano le sue passioni: il mare, la vela, la solidarietà e l’amore. Si è ispirato agli impressionisti riproducendo le loro opere, poi però ha trovato uno stile suo ben riconoscibile, che si  esalta nel turbinio dei colori e nella tribolazione del suo intimo. Riesce a trascinare con sè, attraverso la sua splendida pittura, l’attimo del momento, cristallizzandolo. Nella pittura di Sebastiano Miduri c’è genio e sregolatezza.

Carico di passioni e livori, esprime gioia e rabbia, esaltandole e dando loro una collocazione intimistica. Spacca con forza le regole della pittura per trovare la sua strada, correndo dietro solo alle emozioni del colore.

Dotato di abile tecnica e fervida forza creatrice, ritorna spesso ai valori fondamentali della vita, sospesi tra vita e morte, ma visti e analizzati come da un eco lontano. Riproduce l’alchimia delle trasparenze, trasformandosi in un pittore che parla ‘lingue’ diverse, in una Babilonia di interpretazioni, tra sentimenti sussurrati o sparati dentro l’anima. Non trova ispirazione nel colore della natura, ma in quello della sua immaginazione poetica, più ombroso perche macchiato dalle sofferenze della vita e alimentato dalla porta aperta del suo io dal quale fuoriesce il timore, la passione e la liricità dell’esistenza”.

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