Dopo lo sgombero di venerdì scorso, non si placano le proteste degli studenti del Liceo Classico La Farina. Questa mattina infatti si è tenuta una manifestazione sulla scalinata esterna posta all’ingresso della scuola di via Oratorio della Pace, durante la quale gli studenti hanno protestato per lo sgombero del Liceo richiesto alla Digos dalla preside Pucci Prestipino, appena 48 ore dopo l’inizio dell’occupazione. Inoltre gli studenti hanno espresso la loro solidarietà per quei 13 compagni che sono stati identificati e schedati dalla stessa Digos durante le operazioni di sgombero. Non tutti gli studenti hanno partecipato alla manifestazione, poiché alcuni di loro hanno deciso di rimanere in aula per proseguire le lezioni.
La preside Prestipino, intervistata da RadioStreet questa mattina, durante RadioStreet Journal, è tornata sulla sua decisione: “Quando si interrompe un pubblico servizio, occorre ripristinarlo, me lo hanno chiesto anche i genitori”, dichiara il dirigente scolastico. “Sono dispiaciuta per le conseguenze che possono incontrare gli studenti identificati, perché se vanno avanti i procedimenti penali, questi potranno frequentare solo l’Università di Messina, non possono entrare in altri posti”, spiega la Prestipino, come se frequentare l’Ateneo peloritano non fosse prestigioso come frequentare altri percorsi come la “Scuola Normale Superiore” di Pisa, che vorrebbe frequentare uno degli studenti che rischia di trovarsi la fedina penale sporca. “In altre occasioni – aggiunge il dirigente scolastico – negli ultimi anni sono andata incontro agli studenti concedendo qualche giorno di occupazione in più, ma le loro intenzioni quest’anno erano di andare ad oltranza per 20 giorni, ma adesso non c’erano le condizioni per perdere questi giorni di lezione. Le vacanze di Natale dovevano iniziare il 18 dicembre, ma adesso gli studenti, per recuperare i giorni persi, dovranno tornare a scuola anche il 19 e 21 dicembre, più un altro giorno a gennaio prima della chiusura del quadrimestre”.
Pucci Prestipino torna poi sulle sue dichiarazioni rilasciate alla Rtp nella giornata di sabato, dopo lo sgombero del Liceo, in merito ad una delle motivazioni che l’hanno spinta a richiedere l’intervento della Digos: “Me l’ero promesso dopo la morte di Ilaria Boemi“, aveva detto la Prestipino, che alla richiesta di chiarimenti su questa frase aggiunge: “Io non c’ero l’anno in cui Ilaria occupò la scuola la prima volta (Liceo Artistico Basile, altro istituto di cui è dirigente scolastico la stessa Prestipino, nda), però sicuramente Ilaria dopo l’occupazione era cambiata e quando è morta io ho detto che nelle mie scuole non avrei voluto più occupazioni e farò di tutto per mantenere la promessa, non posso trattare con gli studenti, posso dirmi “vergogna” e tutto quello che vogliono ma non mi importa nulla”.
Per la preside del Liceo La Farina, dunque, l’occupazione della scuola può apportare dei cambiamenti in studenti così giovani, fino a condurli ad una fine tragica, come è stata quella della piccola Ilaria Boemi? Le sue parole potete leggerle nel virgolettato, a voi i commenti. @SimoneIntelisano