Liceo La Farina, l’occupazione è durata “da Natale a Santo Stefano”. Lunedì riprendono le lezioni

L’occupazione del Liceo Classico La Farina da parte degli studenti si è conclusa dopo appena due giorni. Infatti stamattina, alle 7, gli agenti della DIGOS sono intervenuti nell’edificio di via Oratorio della Pace per sgombrarne i locali. All’arrivo dei poliziotti a presidiare le aule scolastiche erano presenti 11 studenti e due ex alunni dell’Istituto.
L’intervento di sgombero è stato disposto dal Questore Giuseppe Cucchiara non appena è pervenuta la richiesta in Questura da parte del Dirigente Scolastico Pucci Prestipino, e dei genitori di alcuni alunni cui era stato impedito di svolgere la regolare attività didattica.
I poliziotti della DIGOS hanno interagito con i giovani studenti in un clima di serenità, rendendo possibile lo sgombero dell’Istituto, e la relativa consegna dei locali al Dirigente Scolastico, senza problematiche per l’ordine pubblico.

I giovani occupanti alle ore 8 hanno lasciato i locali di via Oratorio della Pace. Sette i minori presenti, che sono stati affidati ai relativi genitori. Tutti i manifestanti verranno segnalati all’Autorità Giudiziaria.
Si conclude così la tanto discussa occupazione iniziata alle 11 di giovedì, mentre già lunedì 30 riprenderanno regolarmente le lezioni.

Intanto nella giornata di ieri l’assessore Daniele Ialacqua era intervenuto sulla questione, pubblicando la sua opinione all’interno del suo profilo Facebook: “Apprendo dagli organi d’informazione – scrive Ialacqua – dichiarazioni secondo le quali lo sgombero del Liceo La Farina, occupato ieri da numerosi studenti, sarebbe stato richiesto da molti genitori e da molti studenti; che la raccolta delle firme per attestare la volontà degli studenti ad occupare non è avvenuta in forma né contrallata né controllabile ed infine che bisogna sgomberare la scuola perchè si sono persi troppi giorni di scuola per emergenza acqua e meteo. Alla luce di queste dichiarazioni vorrei precisare quanto segue: Ho un figlio al liceo che ha firmato liberamente per l’occupazione insieme a circa 400 suoi compagni di scuola (dove sono le firme dei non occupanti?); come genitore non ho chiesto e non ho intenzione di chiedere alcuno sgombero (dove sono le richieste dei genitori a favore dello sgombero?); paragonare l’occupazione della scuola da parte degli studenti all’emergenza acqua o all’allarme meteo come se fosse una calamità naturale lo trovo scorretto ed irrispettoso nei confronti di quegli stessi studenti che qualche giorno fa hanno organizzato un incontro con un cittadino di religione musulmana per parlare della strage di Parigi, di tolleranza, di pace, dando dimostrazione di grande responsabilità e maturità. Da docente infine mi schiero contro una riforma della scuola che ancora una volta fa perdere un’occasione per rilanciare la scuola pubblica, partecipata, gestita democraticamente senza figure di presidi padri/padroni. A coloro infine che si fanno tante domande sull’opportunità o meno delle occupazioni delle scuole che impedirebbero il far scuola, mi piace ricordare una frase di don Miani, che di scuola se ne intendeva, che diceva “Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola. […] Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola””.
Anche un gruppo di ex studenti del Liceo di via Oratorio della Pace aveva inviato un appello di solidarietà nei confronti degli occupanti. “Abbiamo passato in quelle aule – si legge nel loro comunicato – i migliori anni delle nostre vite. Abbiamo visto l’energia e il coraggio camminare con i corpi di centinaia di ragazzi come mai più ci è capitato. Il La Farina è stata una famiglia e una casa, di democrazia e rivoluzione. Lí abbiamo imparato e sudato durante i nostri cortei e le nostre occupazioni. Noi abbiamo sentito sulla nostra pelle la voglia delle giovani generazioni che sono passate da là e che volevano cambiare il mondo. Una tradizione di libertà a cui oggi i ragazzi del La Farina non vogliono rinunciare e che, anzi, rilanciano. In tanti anni non abbiamo mai visto un’ondata repressiva come questa. Mai c’è stata l’intenzione di denunciarci; quello strano legame tra professori e presidenza, territorio e comunità, ci ha sempre detto che ribellarsi è giusto, che la nostra società marcia va cambiata, rivoltata, che i soprusi non si possono accettare, che i nostri occhi sarebbero dovuti essere sempre vergini all’ingiustizia, che dovevamo sentire la nostra indignazione rinnovata come se fosse la prima volta. È per questo che oggi restiamo attoniti davanti ai soprusi del potere che schiera la legge senza conoscerla, che schiera una legge senz’anima che passa sopra le vite e le speranze degli studenti. Per questo noi ex studenti, rivedendoci in quei ragazzi, lanciamo questo appello in solidarietà al La Farina occupato. Lo lanciamo chiedendo al dirigente scolastico e agli intransigenti del potere costituito che cosa ne penserebbero oggi i nostri padri costituenti, cosa ne avrebbero pensato loro stessi in quell’età in cui tutto sembra possibile e in cui ancora non ci si è arresi. Chiediamo a voi di pensarvi ancora come una volta, di capirli e di schierarvi con questi ragazzi che oggi danno a questa città una lezione di democrazia indimenticabile. Questa è l’unica Buona Scuola che vogliamo, solidale, rivoluzionaria, comunitaria, pacifica e, in una sola parola, libera”.

L’appello è stato firmato da Giuseppe Ialacqua (ex rappresentante di Istituto La Farina), Guglielmo Sidoti (ex rappresentante di Istituto La Farina), Alessio Gugliotta (ex rappresentante di Istituto La Farina), Simone Coletta (ex rappresentante di Istituto La Farina), Simone Millimaggi (ex rappresentante di Istituto La Farina), Francesco Greco (ex rappresentante di Istituto La Farina e Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti), Davide Costa (ex presidente del Comitato del La Farina), Antonio Nuccio (ex rappresentante Archimede di Consulta Provinciale degli Studenti), Mario Spiritosanto (ex rappresentante di Istituto Archimede), Giampiero Neri (Portavoce sindaco Accorinti), Pietro Saitta (Sociologo), Tonino Cafeo (giornalista), Antonio Mazzeo (giornalista), Riccardo Orioles (giornalista), Santino Bonfiglio (consigliere di quartiere), Paolo Barbera (consigliere di quartiere), Francesco Mucciardi (consiglio di quartiere), Ivana Risitano (consigliere comunale), Alessandra Minniti (coordinatrice Sel Messina), Olga Nassis (coordinatrice Altra Europa Messina), Federico Alagna (portavoce CMdB) e dai gruppi Teatro Pinelli Occupato, Comitato Giovani No Muos, Sel Messina, PRC Messina, GC Messina.
Fatto sta che comunque, nonostante la solidarietà dell’assessore Ialacqua e degli ex studenti, l’occupazione è già terminata. Fino a stamattina nel cortile del Liceo c’era esposto uno striscione (che vedete in foto) nel quale gli alunni dicevano di non volersi piegare e un rappresentante degli studenti, durante un’ intervista a RadioStreet, spiegava di non essere al corrente di un’eventuale nuovo intervento della Digos, ma che comunque gli occupanti avrebbero saputo rispondere. La risposta non è arrivata e lunedì gli alunni del La Farina torneranno regolarmente sui banchi di scuola. @SimoneIntelisano

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