MELFI-MESSINA 0-2
Marcatori: 5’ pt Barraco (Mes), 30’ st Cocuzza (Mes)
Melfi: Santurro, Annoni, Nicolao (21’ pt Amelio), Giacomarro, Colella (31’ st Veratti), Di Nunzio, Canotto, Finazzi (24’ st Maimone), Lescano, Herrera, Demontis
Messina: Berardi, Palumbo (1’ st Frabotta), De Vito, Baccolo, Martinelli, Parisi, Fornito, Giorgione, Cocuzza, Barraco (41’ pt Bramati), Salvemini (34’ st Padulano)
Arbitro: Carmine Di Ruberto di Nocera Inferiore
Note: Ammoniti 42’ pt Palumbo (Mes), Parisi (Mes), 14’ st Amelio (Mel), 28’ st Salvemini (Mes)
Lo avevamo ipotizzato: perdere a Foggia, contro una delle big conclamate del campionato, non avrebbe dovuto necessariamente rappresentare quella battuta d’arresto che mette fine ai sogni di gloria, piuttosto quel sano schiaffo giusto per riprendersi e tornare più forti, consapevoli e saggi di prima. E’ questo che fa l’esperienza, e ancora una volta arriva la conferma che certe sconfitte possono davvero valere una vittoria. O addirittura un campionato.
A Mefi, anche senza Tavares, Gustavo e Padulano (in panchina) ma con il ritorno di Parisi, sono i giallorossi a dettare legge: già al 5′ è Barraco, dopo un ottimo spunto personale di Cocuzza, a siglare il vantaggio con una conclusione chirurgica; al 14′ il Messina potrebbe arrotondare con Giorgione che manca il tap-in vincente dopo il tiro-cross di Fornito. Al 37′ ancora un’altra occasione gettata alle ortiche: è l’autore del primo gol, Barraco, a mancare clamorosamente l’appuntamento con il gol, svirgolando il pallone davanti alla porta.
Nella ripresa i ritmi rallentano, ma i biancoscudati hanno qualche chance dalle parti dell’area avversaria, non sfruttata al meglio. Bisogna attendere il 30′ per il gol che chiude la gara: a firmarlo è Cocuzza, complice l’errore del portiere Santurro non impeccabile sulla velenosa conclusione del bomber palermitano. Al 42′ i lucani potrebbero accorciare le distanze con Demontis ma il suo colpo di testa si spegne di poco alto. La gara si conclude dunque con l’ultima delle tante occasioni sprecate dal Messina, questa volta con Padulano dopo un buon contropiede.
Il “passo falso” di Foggia è giù un ricordo. Il presente, già adesso, si chiama Catania: al San Filippo è attesa la bolgia, ed il Messina non poteva arrivare in meglio modo all’eterna e affascinante sfida con i rivali etnei. @RobertoFazio