L’inchiesta “Vicolo Cieco” ha portato alla luce un gigantesco traffico di stupefacenti che dalla Calabria arrivavano a Messina, sotto la gestione del clan di Mangialupi, i cui vertici sono stati condannati ieri dal Gup Danila Urbani, nel corso del processo celebrato con rito abbreviato.
Ad Alfredo Trovato, ritenuto il capo del sistema criminoso, sono stati comminati 18 anni e 4 mesi, mentre il suo sodale Giuseppe Arena ha incassato una condanna alla detenzione per 17 anni e 2 mesi. Fra gli altri protagonisti spicca il nome di Salvatore Gangemi, condannato a 9 anni e 4 mesi, mentre per gli altri soggetti coinvolti le sentenze più lievi si sono tradotte in pene fra i 4 e gli 8 anni. Unico imputato ad uscire assolto per non aver commesso il fatto è stato Antonino Casablanca, scarcerato con effetto immediato.
Il blitz è scattato il 20 dicembre 2014. Le attività di indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Messina hanno avuto inizio nel dicembre 2010 ed hanno consentito di denunciare in stato di libertà, anche 64 persone. Durante le perquisizioni domiciliari di all’interno di alcune abitazioni, altra droga è stata rinvenuta, ben 600 grammi tra cocaina, eroina e marijuana, sequestrata dai poliziotti con la somma di 71.000 euro, ritenuta provento di attività illecite.