“Stiamo lavorando dalla mattina alla notte”, questa la prima risposta fornita alla domanda “perché lei e il Prefetto non vi siete incontrati per discutere dell’emergenza?” fornitaci dal sindaco Renato Accorinti, la notte tra venerdì e sabato durante un’intervista radiofonica. “Perchè sindaco e Prefetto hanno disertato il tavolo tecnico? Dipende dai dissapori tra i Palazzi?”.
“Ma cos’è, un interrogatorio di Polizia? Siamo alla frutta!” ha tuonato il primo cittadino.
“Che c’entra il dissapore?”, ha continuato. “Così non ce la faccio più! Io mantengo la calma e non cerco scontri. Non faccio qualcosa contro”. E infatti, nessuno ha parlato di colpe o di ricerca di scontri.
Ma che ci sia un (non) rapporto dialogico tra Trotta e Accorinti da illo tempore non è propriamente la scoperta dell’acqua calda. “Sono andato dal Prefetto a chiedere di parlare a quattro occhi quando c’è un problema”,così l’amministratore ha risposto, spazientito dall’incalzare del quesito, alla mia intervista by night, andata in onda all’interno della trasmissione Under The Bridge, su Radiostreet.
Ma non era mica un modo per cavalcare l’onda del gossip, andando alla ricerca di notizie pettegolezzo incentrate sui rapporti tra i due rappresentanti istituzionali. È purtroppo evidente che questa situazione abbia creato a più riprese dei blackout comunicativi che hanno inciso sull’andazzo della gestione delle faccende importanti che hanno riguardato Messina in questi anni; e, va da sé che, dunque, parlarne vada ben oltre la sindrome da “Novella2000”. Ma se fino al week end questo era il tono delle risposte di Accorinti, stamattina sulla cronaca di Messina del principale quotidiano cittadino compare la notizia che sarebbe pronto un dossier da consegnare al ministro Alfano sulle persecuzioni del Prefetto Trotta.
“Il sindaco dice di non essere disposto a subire passivamente i fendenti quotidiani che arrivano dal Palazzo del Governo”, si legge su Gazzetta del Sud.
Evidentemente la notte porta consiglio e fa cambiare idea!
