Peccato. Una intera nave cisterna con un carico di acqua che forse la città avrebbe gradito qualche giorno fa. La mancanza di comunicazione tra Palazzo Zanca e Palazzo del Governo, con il balletto di chi ha ottenuto più autobotti tra il prefetto e l’amministrazione, ha creato solo confusione e, a questo punto, forse, spreco di risorse.
Secondo quanto dichiarato dalla Giunta e dai vertici dell’Amam, infatti, dalle 4 del mattino inizierà la distribuzione, a partire dalle zone che hanno sofferto di più in questi giorni. La distribuzione sarà ovviamente ridotta, passeranno molte ore prima che l’acqua possa arrivare in tutte le case, e il sistema sarà a regime nell’arco di 48/72 ore.
La nave cisterna, giunta in porto poco prima di mezzanotte, sarà utilizzata per rimpinguare i serbatoi e accelerare i tempi di normalizzazione del flusso idrico nella città, ampiamente provata anche per lo sciacallaggio compiuto dai “mercanti neri” dell’acqua. I costi, come sottolineato dal Prefetto, saranno a carico della Protezione civile.
“Come comunicato al tavolo dall’autorità portuale – ha dichiarato in conferenza stampa venerdì il vicesindaco Signorino – la disponibilità delle navi cisterna della società Marnavi avrebbe avuto luogo entro 48 ore.
Il preventivo inviato dalla società alla protezione civile comunale dava disponibilità per la nave da 5000 tonnellate soltanto per la prossima domenica.
Al tavolo tecnico era stato chiarito che l’acqua avrebbe potuto raggiungere la città in 36-48 ore e che la pressione necessaria per portare l’acqua delle navi cisterna dal livello del mare al serbatoio Torre Vittoria avrebbe potuto determinare rischi alla tenuta della condotta, strutturata per caricare le navi e non per scaricarle. Per questa ragione, come comunicato alla stampa anche dalla Viceprefetto Cerniglia, si era ritenuto di attendere l’evoluzione dei lavori sulle condotte per decidere l’ordinazione delle navi cisterna che, di fatto, arriveranno quando i serbatoi cittadini saranno già in riempimento.
I rapporti con le istituzioni e il tavolo tecnico sono stati continui e l’attività di coordinamento (esplicitamente apprezzata dalla Prefettura nei tavoli tecnici sia di lunedì pomeriggio che di ieri mattina) è continuata indefettibilmente.
Quando nel pomeriggio di martedì si è evidenziato il problema dei rinforzi da effettuarsi sulla tubatura, soprattutto a protezione dell’incolumità dell’abitato sottostante, l’amministrazione ha prontamente chiesto al Prefetto la riconvocazione urgente del tavolo tecnico istituzionale. Il Prefetto ha convocato il tavolo per il giorno seguente, alle ore 10.
I lavori sulle condutture si sono conclusi la notte scorsa (Calatabiano) e nella mattinata odierna (bypass Alcantara, da completare con ulteriori tre ore di intervento in data programmata o in caso di immediata necessità). L’acqua ha già raggiunto Messina e sta per avviare il riempimento del serbatoio Montesanto.
La Prefettura è stata costantemente aggiornata dell’evoluzione delle operazioni, con comunicazioni dirette dell’assessore De Cola, mentre il centro di coordinamento del Comune presso l’autoparco non ha ricevuto la richiesta presenza dell’unità aggiuntiva che avrebbe dovuto disporre l’utilizzo delle autobotti non potabili della Guardia Forestale, le quali sono state destinate alle strutture che ne avessero fatto richiesta.
Nella giornata di giovedì la struttura ospedaliera del Papardo (con la logica difficoltà di gestione dei tempi) è stata raggiunta dalle 12 autobotti programmate, come risulta dal report del Dipartimento Protezione Civile.
È sicuramente utile e opportuna ogni attivazione istituzionale e ci fa piacere che il Prefetto abbia ritenuto di dover intervenire in prima persona per un’emergenza così grave per la città – commenta piccato il vicesindaco – ma non vi è alcuna insufficienza né di sforzo né di organizzazione in quanto messo in campo dal Comune. L’insufficienza è semmai nella prontezza di risposta per il reperimento di altre risorse.
Appare irrituale il fatto di non essere stati convocati per la comunicazione del cambiamento organizzativo disposto, ma il Comune ha continuato ad essere costantemente presente nella gestione del tavolo, mantenendo tutta la sua completa disponibilità ed è semmai rimasto fino alle 13 di questa mattina (venerdì, ndr) totalmente solo nella gestione operativa della più grave emergenza idrica della città.
Il sindaco Renato Accorinti era già in viaggio per Torino mercoledì pomeriggio, quando, raggiunto dalla notizia dell’ulteriore sospensione, è rientrato a Messina per seguire direttamente e personalmente la vicenda.
Consapevole della positiva evoluzione delle operazioni, è ripartito per portare all’attenzione dell’assemblea dell’ANCI e alla presenza dei rappresentanti del Governo e del Presidente della Repubblica la gravissima situazione della città e la necessità di un intervento nazionale a protezione della sicurezza e della salute dei cittadini”.