Un plauso e una tirata d’orecchie all’amministrazione sul tema delle piste ciclabili, questo il contenuto della nota del consigliere Udc Libero Gioveni che, da un canto esprime soddisfazione per i lavori attualmente in essere nella zona della via Consolare Pompea, atti a creare un prolungamento dell’attuale corsia ciclabile sul litorale nord. Ma, allo stesso tempo, lo scudocrociato invita l’assessore Gaetano Cacciola a “valutare la possibilità di rimuovere quella urbana realizzata nel Corso Cavour, in via Cesare Battisti e in via Garibaldi”.
Una lingua d’asfalto strettissima limitata soltanto da una striscia continua gialla che, per i messinesi, equivale al nulla assoluto. In barba al rispetto della segnaletica, non sembra importare granchè ai cittadini disordinati e decisamente ineducati all’ottemperanza delle norme.
“Pur essendo concettualmente favorevole all’idea di disporre di uno spazio sulla carreggiata per il percorso delle biciclette, Gioveni ritiene abbia deluso le aspettative la pista ciclabile urbana realizzata da circa 2 anni al centro, se non altro perché pressoché inutilizzata dai cittadini, forse poco avvezzi all’uso della bici in città”, si legge nel comunicato.
Il consigliere, durante i lavori di commissione, alla presenza del membro dell’esecutivo competente e del dirigente del dipartimento, Mario Pizzino, ha chiarito che “l’anarchia e l’inciviltà che regnano incontraste nelle nostre strade rendono tutta la situazione viaria (ivi compresa quella afferente al percorso ciclabile) davvero ingestibile!”. Gioveni non le manda a dire e sottolinea l’enorme demerito dei messinesi.
“Un esempio su tutti è quello rappresentato dalla caotica via Cesare Battisti nel tratto compreso fra la via Cannizzaro e la via Garibaldi, dove a causa della perenne doppia fila sul lato destro della carreggiata che mal si coniuga certamente con gli spazi già sottratti al transito delle autovetture dalle previste corsie degli autobus e delle biciclette, si è praticamente trasformata in una strada ad un’unica corsia (per altro assai ristretta), con le conseguenti file chilometriche di autovetture che si creano e che coprono tutto il tratto in questione!”.
Una soluzione al problema, paventata dallo stesso consigliere, ci sarebbe. immaginiamo già, però, la risposta che il numero uno (o due o chiunque ad oggi possa parlare per conto della Polizia Municipale, e non è chiaro chi possa essere) del corpo di PPMM potrebbe dare a riguardo. L’idea sarebbe un presidio fisso di vigili urbani solo nel tratto in oggetto, ma si sa: non c’è grande disponibilità di risorse umane tale da poter fronteggiare le diverse emergenze sparse sul territorio.
“Diversamente è assolutamente inutile perseverare!”, continua.
Il disagio non riguarda solo la viabilità profondamente congestionata ma preoccupa anche la mancanza assoluta di sicurezza per quegli amanti delle due ruote che “transitano senza alcuna protezione proprio a ridosso della corsia dei bus (nonostante tale configurazione viaria sia regolarmente prevista dalle norme) anche il fatto che il nostro tessuto urbano probabilmente non si presti tanto rispetto ad altri a questo genere di esperimenti, non si può quanto meno non valutare la possibilità di fare un passo indietro!”
Da par loro, esecutivo e dirigente hanno annunciato di voler dare invece una prosecuzione alla pista urbana fino a farla giungere alla Villa Dante.
“Nulla quaestio” commenta il democristiano “ma solo se l’Amministrazione si impegnerà nel vigilare e soprattutto nel reprime i trasgressori delle regole del codice della strada, altrimenti tutto diventerà autolesionistico!!!”. Insomma, Gioveni sembra uno dei pochi a dire le cose come stanno: in una città la cui anormalità risiede in primis nella maleducazione civica e stradale dei suoi abitanti, l’unico modo per far valere una norma e perseguire con forza e costanza chi vi contravviene. Del resto, far leva sul buonsenso dei cittadini è, come evidente, una battaglia persa in partenza.
A proposito di pista ciclabile, ci si permetta un appunto. Proprio quella esistente nella zona nord alla quale si sta dando un ulteriore sviluppo, risulta essere, in alcuni punti, l’unica fascia nella quale possono transitare, oltre alle bici, anche i pedoni. Questo non rende adeguatamente fruibile dai ciclisti la pista e tantomeno sicura per chi sceglie di passeggiare (magari con bambini o corrozzine al seguito) a piedi. Insomma, l’avrà notato anche qualche dirigente e assessore in questi anni o ce ne siamo accorti solo noi?