Feroce botta e risposta sul tema Tari tra i consiglieri comunali del gruppo misto Gino Sturniolo – Nina Lo Presti e l’assessore Daniele Ialacqua. I primi due, nel corso di una conferenza stampa tenutasi sabato, hanno accusato la Giunta comunale di essere corresponsabile del fallimento della gestione rifiuti, con i 60 milioni di euro di debito accumulati che verrano pagati, con l’approvazione del Piano di Riequilibrio, dai cittadini tramite Tari, sottolineando come ad un infinito numero di slogan e comunicati stampa, non si siano poi concretizzati i fatti.
La risposta di Ialacqua arriva immediata tramite i social network. L’assessore ripercorre alcuni punti toccati dai consiglieri comunali, porponendo la sua tesi: “Quanto detto dai consiglieri Sturiniolo e Lo Presti c’entra poco o niente con la verità. Hanno fatto riferimento a notizie errate – scrive Ialacqua – come ad una frase attribuita alla Giunta, ma mai pronunciata da noi. Infatti non abbiamo mai detto che con Alessio Ciacci avremmo risanato Messinambiente, così come non abbiamo detto che con la discarica di Motta potevamo ridurre la Tari e che entro il 2015 avremmo raggiunto il 65% di raccolta differenziata”.
Sturniolo e Lo Presti avevano anche parlato del rapporto di Alessio Ciacci e Raphael Rossi, consulente di Messinambiente con la sua società Re Sources, spiegando come i due fossero giunti in città come gli uomini della provvidenza, “ma che sono pian piano entrati in contrasto con la Giunta e, seppur questo non sia stato mai ammesso pubblicamente, sono andati via lasciando sostanzialmente inalterate le condizioni trovate al loro arrivo e avendo consumato l’ultima chance a disposizione per risollevare l’azienda Messinambiente”. Per Ialacqua, quanto detto dai consiglieri rappresenta “una ricostruzione personale, una narrazione originale” di Sturniolo e Lo Presti.
Ialacqua prosegue con la sua dura risposta sottolineando come nelle parole dette dai due consiglieri del gruppo misto “non sembra esserci posto per parlare di mafia e criminalità, per parlare di clientelismo e malaffare, per parlare del contesto regionale e nazionale, del nascente ed inquinante termovalorizzatore di Pace del Mela, di normativa ed impiantistica, del tanto che si è fatto a Messina in tema di riorganizzazione aziendale, recupero di finanziamenti, piano ARO, avvio delle procedure per una nuova società di gestione per mantenere il servizio in mani pubbliche, salvaguardia occupazionale. Ma a pensarci, perché avrebbero dovuto parlare di questo? Avrebbero scoperto la verità dei fatti, e non era quello che interessava”.
In conclusione l’assessore lancia un’ulteriore frecciatina a Sturniolo e Lo Presti: “Qual era la proposta alternativa dei consiglieri? Quale politica di gestione rifiuti hanno prospettato? Boh, tanto chi se ne frega”.