Sentenza di assoluzione con formula piena “perchè il fatto non costituisce reato”. Questa la conclusione dei giudici della I sezione penale (presidente Grasso) dopo tre anni dal processo sulla nomina a direttore amministrativo dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele nel 2011, che ha visto imputati l’ex sovrintendente del Teatro Paolo Magaudda, l’ex segretario generale di Palazzo Zanca Santi Alligo – oggi nello stesso ruolo a Barcellona Pozzo di Gotto – e l’ex omologo della Provincia Giuseppe Spadaro.
Dunque nessun ‘tentativo d’abuso d’ufficio in concorso’, nella scelta a direttore amministrativo di Massimo Gambardella a scapito di Carmelo Briante, operata da Magaudda in qualità di presidente e da Alligo e Spadaro quali componenti della commissione.
“E’ la fine di un incubo che durava da tre anni – si sfoga a mezzo social l’ex sovrintendente – Per me non esistono reati di serie A, B o C, qualunque reato è indicativo di uno “status” di chi li compie. Tentato abuso d’ufficio, pena richiesta 8 mesi, per aver favorito, in concorso con due Galantuomini, Santi Alligo e Pippo Spadaro – da me conosciuti nell’occasione – un concorrente, a danno di un altro, nella mobilità per il posto di Direttore Amministrativo del Teatro, mi ha provocato un trauma interiore difficilmente sanabile. Sono stato incolpato di “aver favorito” un concorrente; io mi sentivo incolpato di aver “danneggiato” un concorrente. L’incubo è finito!”