Il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, ha sospeso dal partito il consigliere comunale messinese Nicola Cucinotta in seguito alla clamorosa dichiarazione omofoba pubblicata su Facebook. Lo rende noto la pagina ufficiale Facebook “PD Sicilia” che scrive: “Non c’è posto nel PD siciliano per chi usa toni offensivi, omofobi e razzisti. Ho già chiesto al presidente della commissione regionale di garanzia, Giovanni Bruno, di acquisire tutte le informazioni e di assumere le decisioni conseguenti a cominciare dalla sospensione che ha già effettuato”. Infatti, lo scorso 26 settembre, il consigliere comunale ha pubblicato sul noto social network un post (vedi foto) per dimostrare la sua contrarietà all’istituzione di un registro per le unioni civili, alle adozioni ed ai matrimoni per i gay e alla teoria gender nelle scuole. Nello specifico Cucinotta ha specificato che preferisce “essere definito omofobo che sodomita”: “Per quanto mi concerne – si legge nel post del consigliere comunale – meglio essere definito “omofobi” “razzista” “troglodita”, piuttosto che “sessista”, anziché “peccatore”, “ipocrita” e “sodomita”. Purtuttavia, nonostante le avversità riscontrate, CONTINUERÒ e persevererò a sostenere talune battaglie, che pur risultando, per taluni, troppo conservatrici, discriminatorie e fuori moda, orgogliosamente ammetto che mi vengo dettate dalla coscienza e dalla fede! SI A UGUALI DIRITTI A TUTTI GLI ESSERI UMANI. Si alla famiglia tradizionale, si al matrimonio tra uomo e donna, si al diritto di ogni bambino di avere un padre ed una madre “soltanto”, si all’educazione come diritto naturale dei soli genitori”.
Ovviamente il post del consigliere comunale del Pd ha causato tanti commenti, sia favorevoli che contrari all’opinione dell’autore. Ai commenti negativi Cucinotta ha risposto con un ulteriore commento: “Si vuole a tutti i costi “istituzionalizzare la perversione”, Non do a questo termine un significato primariamente morale, anche se il suo fine ultimo è certamente morale, di pervertimento della coscienza umana oltre che dei costumi. Vi assegno un significato primario di tipo metafisico. La perversione è il rifiuto della versione corretta delle cose, il rifiuto del loro ordine e del loro senso e la celebrazione del loro dis-ordine e del loro contro-senso. Non solo si può non attenersi alla legge naturale, ma si deve. Diventa illecito attenervisi. Infatti gli Stati americani sono obbligati dalla sentenza della Corte Suprema che ha ammesso io matrimonio gay, a istituzionalizzare la perversione. Taluni non meritano nemmeno che sprechi il mio prezioso tempo per rispondere alle loro calunnie. Certamente non a me dovranno rendere conto! “Il migliore fra gli uomini è colui che arrossisce quando lo lodi e rimane in silenzio quando lo diffami” – (Kalhil Gibran)”.
Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma a far infuriare Raciti è il fatto che l’opinione sia stata espressa non da un uomo qualunque, ma da un rappresentante di un partito politico che su questi temi ha le idee chiare. E’ opportuno ricordare che la Sicilia, governata da un uomo di sinistra, è stata la prima regione italiana ad approvare il registro delle unioni civili, con voto favorevole dell’Ars lo scorso 4 marzo.
Immediate sono state le reazioni istituzionali da parte dello stesso Partito Democratico anche a livello nazionale. Francesco Nicodemo, consigliere del Premier Matteo Renzi per la comunicazione, ha commentato così su Twitter la vicenda: “Non c’è posto nel PD per gli omofobi. Spero che il partito messinese e siciliano prenda le opportune decisioni. E lo faccia in fretta”. Furioso anche Alessandro Russo, ex presidente della V Circoscrizione, il quale commenta così su Facebook: “Devo dire che mi vergogno di stare nello stesso partito di chi afferma queste follie. E’ tempo di agire. Omofobi, razzisti e violenti: andatevene via!”.
Ma questo è solo l’inizio, perché il tam-tam dei social network sulla vicenda è appena iniziato. L’attesa adesso è tutta rivolta alla replica dello stesso Cucinotta e alle possibili reazioni del Sindaco Renato Accorinti e del consiglio comunale. @SimoneIntelisano