Venerdì 2 ottobre, avrà inizio alle ore 10.30 nell’Aula magna dell’Università di Messina con la sessione di presentazione, gli interventi delle curatrici e la relazione del maggiore studioso di Futurismo, Enrico Crispolti, l’ inaugurazione della mostra al Museo l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana dedicata al futurismo. Museo aperto dalle 18 con Antonio Purpura che inaugurerà l’esposizione che, dalle ore 20 alle ore 22, sarà free entry. “L’Invenzione Futurista. Case d’arte di Depero”, è a cura di Caterina Di Giacomo, Direttore del Museo regionale di Messina, e Nicoletta Boschiero, curatrice Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ed è stata allestita nell’Ex Filanda Mellinghoff dal 2 ottobre al 15 novembre.
Per un verso, infatti, in occasione dell’esposizione, accanto ai Futuristi, resteranno a disposizione dei visitatori i capolavori delle prime sei sale della collezione storica del Museo di Messina, i Caravaggio, gli Antonello. Per altro verso, si inaugura con questa iniziativa la futura destinazione dell’Ex Filanda Mellinghoff, finora sede storica del Museo di Messina, e destinata a diventare spazio espositivo per eventi e mostre temporanei. Infine, insieme con iDepero, i Balla, i Severini, i Prampolini andranno in mostra – tra opere e foto, riproduzioni anastatiche e suggestioni di colori e scritte – gli anni del Futurismo messinese, caratterizzato dal fervore ricostruttivo post terremoto.
“L’ azzeramento ” di Messina a causa del sisma del 1908 che la ‘emancipa’ dal suo passato”, spiega Caterina Di Giacomo, “si propose nell’immaginario collettivo avanguardista come simbolo della rinascita, mentre fondatori del movimento intrattengono proficui rapporti con un gruppo di giovani intellettuali messinesi, fra i quali i redattori, poeti paroliberi, della ‘Balza’ futurista, mentre al ruolo di Jannelli e ai sodalizi con Depero, Balla, lo stesso Marinetti è affidato il prosieguo del fenomeno futurista nella provincia messinese che vede nella straordinaria realizzazione di Angiolo Mazzoni l’ultimo, significativo exploit”.
“La mostra”, aggiunge Nicoletta Boschiero, “vuole raccontare, attraverso le opere esposte, l’attività di Depero legata alle Case d’arte”. “È importante”, sottolinea la studiosa, “definire il tempo, il momento storico in cui si sviluppano le Case d’arte: i futuristi cambiano rotta durante il primo conflitto mondiale improvvisando e sperimentando una creazione artistica che sarà sempre più intrecciata al mondo del design. Concluso il periodo rivoluzionario e de-costruttivo dei primi anni, s’inaugura la seconda stagione futurista, grazie al progetto di Depero e di Balla, con il manifesto ‘Ricostruzione futurista dell’universo’ del 1915, in uno spirito di rinnovamento ma anche di recupero e produzione proto industriale”.