Il primo che firmerà la sfiducia all’Esecutivo affronterà la prossima campagna elettorale muovendosi dai nastri di partenza in netto vantaggio rispetto ai competitor. Lo si sa. Lo immaginano certi consiglieri. E non lo sottovaluta certamente Piero Adamo che, sabato mattina, durante una conferenza stampa a Palazzo Zanca, al fianco di altri rappresentanti del network Vento dello Stretto, che nell’avvocato meloniano ha il proprio riferimento interno alle istituzioni, ha presentato i propri argomenti in sostegno della sfiducia al primo cittadino. Al fianco dei colleghi di VdS, il presidente Ferdinando Croce e il consigliere della IV circoscrizione Daniele Travisano, Adamo ha analizzato quel famoso programma che Accorinti & co. avevano proposto alla città nel 2013, evidenziando quanto di disatteso vi sia tra quei punti che, al tempo, vennero redatti dopo settimane di incontri aperti alla città, le associazioni, i comitati. Una sorta di risposta alla relazione annuale. Relazione annuale (obbligatoria) che il sindaco non ha mai portato in aula e di cui, solo oggi, dopo due anni, l’aula si ricorda.
“Il Sindaco Renato Accorinti deve andare a casa – dichiara Adamo – Lui non riconoscerà mai il suo fallimento dimettendosi, e quindi non resta che sfiduciarlo! ”
E allora si aprano le danze. Il consigliere di Siamo Messina che nelle scorse settimane è stato nell’occhio del ciclone per la storia della donna che dormiva all’interno di una tenda di fronte il Rettorato, passata da faccenda relativa il decoro urbano a scontro ideologico-politico sulla misura del tso, ha fatto il passo, quello lungo, quello che in tanti hanno minacciato di compiere in questi due anni nei confronti di un esecutivo non gradito, ma che in realtà nessuno aveva mai concretizzato. Un passo che nessun altro aveva sin qui compiuto, se non a parole. Anche perché se cade lui cadono tutti.
Sfiduciata l’amministrazione si tornerebbe alle urne e, in tal caso, chi può dire chi dei 40 consiglieri comunali sarebbe rieletto. Di certo, per chi oggi è pronto a staccare la spina ad un’esperienza amministrativa che da molti è stata giudicata fallimentare, il rischio di restare a casa è inferiore.
Per la serie “chi ben comincia è a metà dell’opera”, Adamo ha decisamente dato inizio a qualcosa. Ma non esultino i detrattori della giunta: servono quindici firme di colleghi perchè il documento, ancora work in progress, venga discusso durante i lavori d’aula.
E proprio per implementarlo con ulteriori contenuti e argomenti, Vento dello Stretto apre ai gruppi politici, le associazioni e i comitati che vogliano contribuire alla stesura del testo necessario a mandare a casa Renato Accorinti che, dichiarano, “non è più il sindaco di tutti”.
Qualcuno, a questo punto, probabilmente dovrà correre ai ripari, messo alle strette da questa azione politica; qualcuno si avvinghierà al solito “senso di responsabilità” verso la città e dopo tanti massacri alla gestio della giunta, non sottoscriverà la sfiducia; qualcuno infine dovrà fare i conti con la nuova situazione. Del resto, ormai da mesi, c’è chi siede in consiglio pensando già a sè come ad un possibile sindaco al prossimo giro e, il colpaccio di Adamo, potrebbe essere -laddove andasse a segno- un imprevisto in grado di scompaginare qualche piano perfetto. (@Eleonora.Urzì)