“La guerra dell’aiuola”. Vento dello Stretto su dichiarazioni di Accorinti: “T.S.O. per una persona povera? E’ mistificazione della realtà”

La guerra dell’aiuola si sposta adesso sui giornali e in tv e passa dalle dichiarazioni del sindaco Renato Accorinti che, nella giornata di oggi, al microfono della giornalista di RTP Gisella Cicciò, ha espresso la propria vicinanza alla protesta del collettivo Pinelli: aminemici con cui i rapporti degli ultimi due anni sono risultati piuttosto altalenanti; dal silenzio stampa dell’assessore Daniele Ialacqua (eloquente più di mille parole), presente insieme ai manifestanti e ai consiglieri Ivana Risitano e Gino Sturniolo davanti ad uno dei “palazzi del potere” (il Tribunale) per ribadire la propria posizione e l’endorsement ai due attivisti (Irene Romeo e Sergio Runci) sotto processo -rinviato a giorno 18- ; adesso è anche il turno di Vento dello Stretto, movimento legato a tripla mandata al consigliere di SiAmo Messina, Piero Adamo. L’avvocato ex aennino, la cui dichiarazione sul T.S.O. è stata il casus belli che ha determinato il caos e gli scontri d’opinione di questi ultimi giorni, è rimasto in silenzio e continua a tenere la bocca chiusa sulla faccenda. Ma per lui e di lui parlano i membri delle associazioni che sotto l’insegna di VdS si ritrovano con a condividere un progetto politico di valorizzazione e rinascita della città che va avanti ormai da tempo.

 Arriva nel classico orario “post riunione” la nota alla stampa, quella nella quale, il presidente del network, l’ avvocato Ferdinando Croce scrive, a nome suo e dei consociati, che l’obiettivo è sin qui stato quello di non “alimentare le già numerose polemiche e nonostante una sconcertante escalation di attacchi – per ampi tratti aventi addirittura carattere minatorio e/o diffamatorio – provenienti tutti da una ben individuata parte della società messinese e indirizzati al gruppo dirigente del Movimento e, in modo particolare, al proprio rappresentante in Consiglio comunale, Piero Adamo”.

Ferdinando Croce
Ferdinando Croce – Presidente Vento dello Stretto

Un silenzio che si spezza per un istante soltanto poi, stando alle parole contenute nel comunicato, ci si ricucirà la bocca “perché si ritiene che con la manifestazione odierna, e con la presa di posizione assunta (finalmente) da parte del Sindaco di Messina e, con lui, dell’intera Giunta Municipale, si sia raggiunto il risultato di fare emergere con chiarezza le reali posizioni di tutti gli attori di questa “triste” vicenda”.

 Ma come succede che due soggetti, Accorinti e Adamo, storicamente provenienti da esperienze politiche diametralmente opposte ma che, spesso, in passato si sono ritrovati uniti a difendere le medesime battaglie, diventino oggi antagonisti così nettamente?

“La colpa di tutto questo trambusto, riferisce il Primo cittadino nell’intervista a un’emittente locale, è esclusivamente di “quella parola di troppo sul T.S.O., pronunciata da qualcun altro che sta nelle Istituzioni, nei confronti di una persona povera” (vera e propria mistificazione della realtà, facilmente smascherabile con le note, scritte e protocollate da Piero Adamo nel corso dell’ultima settimana, con le chiacchierate svolte sulla questione tra Piero e Renato e con il resoconto sommario del Consiglio comunale di lunedì 31 agosto u.s., in corso di approvazione)”, continua Croce.

 “Il Sindaco, in altre parole, ha preferito dire che avremmo suggerito il rimedio del T.S.O. nei confronti dei poveri: una sciocchezza che si commenta da sola.

Quanto al ripristino della “normalità” all’interno dell’aiuola – afferma ancora il Sindaco – occorre che ci si prenda tutto il tempo necessario, per consentire un processo dolce e graduale. Con buona pace peraltro delle esigenze della Signora, di cui già non si parla più, della quale non si conosce l’identità né gli effettivi bisogni (quel che in primis, al netto – si ribadisce – delle mistificazioni, avevamo chiesto di far verificare ai servizi sociali del Comune), né tantomeno dove sia migrata”.

 Prendere atto di quanto dichiarato dal primo cittadino, guardare con occhio critico ma quasi appagato -per amor di chiarezza- una sorta di verità rivelata: il ritorno di Accorinti alla sua gente, agli alleati di ieri che non erano più troppo amici nel recentissimo passato e che, forse, adesso, torneranno ad essere il sostegno che furono per lui nella prima ora. Una prima ora alla quale adesso, evidentemente, l’ospite di Palazzo Zanca sente la necessità di tornare, dopo la rottura con troppi dei suoi che lo avevano accusato di mala condotta o cattiva gestione del suo ruolo (dai comunisti ai consiglieri poi traghettati nel gruppo misto, passando per i Verdi e gli stessi membri del collettivo, non sempre in linea con la condotta dell’amministratore, spesso criticato).

 “Al “Vento dello Stretto” resta l’amaro merito di aver posto all’attenzione dell’intera Comunità messinese alcuni importanti problemi sociali ad oggi lasciati irrisolti da questa Amministrazione: quello di un’adeguata assistenza sociale, quello del decoro urbano, quello – ancora una volta – del rapporto fra beni comuni e anarchia”, si legge nella nota dell’associazione.

“Soprattutto, al “Vento dello Stretto” resteranno i numerosi attestati di stima e di solidarietà che in queste ore giungono da parte di tanti liberi cittadini messinesi, ai quali semplicemente diciamo: “grazie, impegniamoci tutti a stemperare i toni e andiamo avanti”.

Continueremo, come facciamo ormai da quasi vent’anni, a svolgere la nostra incessante azione di pungolo e di proposta, esclusivamente per il bene di Messina. Sperando – questo teniamo a precisarlo – che tutti gli attivisti di questa città, di qualunque “colore” essi siano, possano continuare a fare politica liberi da condizionamenti di sorta e senza essere ingiustamente accusati (come è successo al nostro Movimento) addirittura di estremismi, e ad esercitare quel che paradossalmente gli stessi pinellini con tanta foga rivendicano: la libertà di espressione.

Infine, un pensiero ai rappresentanti della Polizia Municipale, Corpo che ci pare drammaticamente sempre più in balia di un conflitto tutto interno a Palazzo Zanca, e a quelli del mondo dell’informazione, anch’essi, di fatto, accusati semplicemente di fare il loro mestiere.

Chiudiamo la polemica ed andiamo avanti, c’è una Città che ha bisogno di essere amministrata”.

Chiudere una polemica significa chiudere una parentesi che, francamente, è presumibile non si esaurirà con una nota che da una parte affonda e dall’altra cerca di dare uno stop ad un ping pong di accuse e affermazioni che ha assunto toni e modi fuorvianti e rischia di gonfiare in modo preoccupante.

E allora, quel che sembra avere un’importanza fondamentale, per Croce e co. è che siano chiarite le rispettive posizioni. Il cerchio è chiuso, si gioca a carte scoperte ed è semplicemente questo che importa: capire chi sta dalla parte di chi. E perché.

Bè il perché in realtà è lasciato alla libera interpretazione e alle insinuazioni di chi vi si addentra: Accorinti è tornato in sé e, messo da parte il protagonismo degli ultimi tempi, torna uomo delle battaglie di strada in strada, al fianco di quel popolo -cosiddetto- antagonista che in lui nutriva enormi speranze, o quasi due anni e mezzo da sindaco sono serviti al professore di ginnastica prestato alla politica a capire che ogni tanto bisogna strizzare l’occhio al proprio elettorato, prima di perderlo definitivamente per strada?

(@eleonoraurzi)

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