Sbarco record a Messina: 683 i profughi. Al molo Marconi anche due salme. L’EUtanasia continua

Nuovo imponente sbarco stamattina al molo Marconi di Messina, dove sono arrivati 683  migranti soccorsi della nave Diciotti della Capitaneria di porto nel Canale di Sicilia.  A bordo anche due cadaveri,  di cui ancora non si conoscono le cause del decesso.

Tra gli ultimi arrivati almeno un centinaio di minori, molti bambini, anche senza genitori. Ad accoglierli l’intera città, con i suoi volontari, le istituzioni, il personale Asp, il centro Ahmed, Unhcr, Save the children, Oim, Penelope, che stanno dando il massimo in una situazione che è ormai un’emergenza costante.

Uno sbarco che in queste ore  di profonda commozione e rabbia per le vittime innocenti di un vero e proprio olocausto, ha messo tutti alla prova. Le immagini che giungono dalle coste della Libia, l’immane tragedia degli uomini soffocati dentro un camion, le parole che mancano perchè hanno perso di senso dinanzi agli orrori di una carneficina che la politica potrebbe contenere.

Una EUtanasia della civiltà. Con l’unica possibilità di riscattarci la coscienza facendo semplicemente il nostro lavoro, guardando ad occhi bassi quelli stanchi ma pieni di fiducia di chi è riuscito ad arrivare a terra.

Intanto, dopo le ultime tragedie dell’immigrazione nel Mediterraneo, il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki Moon sta organizzando un incontro speciale il 30 settembre al Palazzo di Vetro.  “Il tema dell’immigrazione sarà alto nell’agenda dei capi di Stato e di governo che verranno a New York per l’Assemblea Generale”, ha detto il segretario.(@Pal.Ma)

 

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