“Con l’incontro del 7 agosto, nella stanza del sindaco e alla presenza del segretario generale e dei funzionari del Dipartimento si è presa coscienza, in modo chiaro e senza incertezze, della crisi e della paralisi che attraversa il Dipartimento dei servizi sociali, a partire dalla gestione dei fondi Pac, ma, io ritengo, più in generale nella sua organizzazione che, come denunciato più volte, non appare né razionale e né funzionale rispetto ai suoi obiettivi”.
Con queste parole, messe nero su bianco, il professore Nino Mantineo, assessore tra i più contestati della giunta Accorinti, in forza all’Amministrazione dalla prima ora, lascia il proprio incarico all’interno dell’esecutivo di Palazzo Zanca. Casus belli sarebbe stata la paralisi del dipartimento dei servizi sociali e, più nello specifico, come si legge nella missiva rivolta al primo cittadino, la gestione dei fondi Pac. Non avrebbe accolto positivamente, il dimissionario, la nomina di dirigente ad interim che il sindaco ha conferito alla dottoressa Pollicino, “in quanto non è in alcun modo risolutivo delle esigenze prioritarie, improcrastinabili, in capo al Dipartimento, né pone rimedio ad una situazione che da troppo tempo ho segnalato essere grave”, scrive Mantineo. Ma, tra le ragioni dell’ormai ex assessore, anche un attrito con il dirigente del Comune, il dottor Bruno, a seguito di alcune affermazioni di quest’ultimo, sulle risorse a disposizione del dipartimento.
“Per maggiore chiarezza- si legge nella lettera destinata ad Accorinti- è fatto obbligo, quindi, ricordare le circostanze con le quali avevo condiviso con il sindaco, con la giunta e con il segretario generale, le mie preoccupazioni reclamando, a più riprese, in forma verbale e con note scritte la necessità di intervenire con decisione e senza tentennamenti o rinvii ma con scelte che modificassero, a partire dal dirigente, e con la riorganizzazione del Dipartimento, l’assetto e di avviare le procedure per l’utilizzo delle somme stanziate dal Piano di azione e coesione sociale. Potremmo dire che erano certamente informati almeno il sindaco e il segretario Generale, cui era indirizzata, oltre che al ragioniere generale, della nota del 5 agosto 2014, a firma del dott. Bruno, con la quale testualmente dichiarava “di non potere procedere alla prosecuzione della procedura”, per ragioni di ordine finanziario e per la “situazione organizzativa del Dipartimento”.
Mantineo, continua: ” Evito, in questa sede di esprimere giudizi sulla natura e legittimità delle affermazioni del dott. Bruno, preferendo attenermi a fatti incontrovertibili. In quella circostanza segnalai, al sindaco e al segretario generale, la gravità della posizione assunta dal dirigente, rappresentando che non vi erano le condizioni, perché restasse a dirigere un Dipartimento che ha necessità di reperire fonti di finanziamento diversi, da quelli del bilancio comunale, allo scopo di diversificare e migliorare l’offerta dei servizi ai cittadini”.
Dopo oltre due anni al timone di un assessorato difficile e interessato da numerose istanze complesse del nostro territorio, il docente universitario lascia il proprio posto con un evidente amaro in bocca: “Mi ha molto sorpreso e rattristato che nell’incontro del 7 agosto, prima richiamato, il sindaco e il segretario Le Donne abbiano più volte lamentato di non conoscere la gravità della situazione che si stava determinando a proposito dei fondi Pac”. E chissà che questo ennesimo scacco matto subito dall’Amministrazione, non diventi l’ ennesimo argomento a supporto di chi sostiene che -come si è udito nei corridoi di Palazzo- “Accorinti sta sbagliando!” (@Ele.Urzì)