“Siamo abituati a rispettare le sentenze ed è evidente che lo faremo anche in questa occasione”: così risponde l’Asp Messina alla notizia diffusa da Cgil in merito alla condanna per comportamento antisindacale da parte del dg Sirna. Eppure, nella sostanza, le richieste di Cgil resteranno tali. Secondo quanto affermato in un comunicato ufficiale dall’Asp Messina, infatti, “per quanto attiene le competenze del laboratorio di sanità pubblica è essenziale precisare che esso svolge solo attività di controllo per le acque di balneazione e per quelle destinate al consumo umano. Tutte le attività descritte dalla CGIL non possono essere eseguite perché la struttura non è accreditata. Per ulteriori servizi l’Asp si affida ad altre realtà accreditate che operano al di fuori del territorio di propria competenza. Pertanto per le attività al momento prestate dal laboratorio il personale presente è molto più che sufficiente”.
“La mobilità d’urgenza – si legge ancora nel documento – è un istituto previsto dall’art. 2 del regolamento aziendale per la mobilità interna del personale del comparto; esso prescrive l’utilizzazione provvisoria dei dipendenti in servizio presso un presidio ed ufficio, diverso da quello di assegnazione, in caso di eventi contingenti ed imprevedibili.
In questo caso il provvedimento di mobilità d’urgenza è stato adottato per fronteggiare temporaneamente l’assenza di un dipendente per congedo parentale. Una assenza temporanea e non preventiva per la quale la mobilità d’ufficio non era attuabile in quanto il posto risultava solo momentaneamente disponibile. L’idea di far ruotare tutti i dipendenti è nata dal presupposto di non voler danneggiare il singolo, ripartendo su tutti l’impegno lavorativo”.