Non si vendeva nulla senza il loro “permesso”: lo sapevano bene i molti ambulanti (soprattutto extracomunitari) che sceglievano Vulcano per il commercio estivo, e che venivano sottoposti ad estorsione da parte di tre isolani.
Il clima di paura è finito con l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Vulcano agli ordini del Maresciallo Ordinario Antonio Sottile che hanno sottoposto alla misura cautelare personale del divieto di dimora sull’isola di Vulcano tre isolani di 38, 41 e 64 anni tutti venditori ambulanti, già noti alle forze dell’ordine e appartenenti allo stesso nucleo familiare. Le misure sono state disposte dal GIP del tribunale di Barcellona P.G. su richiesta della locale Procura che ha concordato pienamente con i riscontri investigativi dei Carabinieri.
Le indagini dei militari hanno dimostrato che i tre soggetti, in concorso tra loro, avevano creato un vero e proprio clima di terrore tra i venditori ambulanti dell’isola, in particolare ai danni di quelli extracomunitari. Numerose nei mesi scorsi sono state le richieste d’aiuto e di intervento ricevute dai Carabinieri dagli ambulanti stranieri, che molto spesso intimoriti si rifiutavano di denunciare violenze e aggressioni.
Gli odierni indagati, anche loro venditori ambulanti, soprattutto di prodotti turistici, sottoponevano i diretti concorrenti a una sorta di estorsione, senza estorcere esplicitamente del denaro, ma semplicemente emarginando coattivamente in luoghi di scarso transito di turisti chi non sottostava alle loro regole.
In particolare, tra le loro indebite “regole” c’era il fatto che nei luoghi migliori potevano stazionare solo loro e che i concorrenti stranieri dovevano necessariamente vendere merce diversa e a un prezzo più alto.
Se qualche venditore si ribellava scattavano le minacce, talvolta insulti a sfondo razziale, piccoli danneggiamenti ai danni degli espositori, il tutto con fare intimidatorio millantando apertamente delle presunte amicizie con la criminalità organizzata. In alcuni casi però i tre andavano anche oltre e sono arrivati anche ad aggredire fisicamente alcuni venditori ambulanti con calci e pugni.
In un episodio in particolare, un ambulante è stato pestato a sangue semplicemente perché aveva posizionato, benché momentaneamente, il suo espositore vicino a quello degli indagati. I quali minacciavano l’aggredito e lo costringevano a non farsi medicare dalla guardia medica di Vulcano. L’ambulante ferito, di nazionalità tunisina, era così costretto a farsi medicare dalla guardia medica di Lipari che lo giudicava guaribile in 10 giorni a causa delle tumefazioni al viso e alle varie escoriazioni.
Questo è solo uno dei tanti episodi di violenza fisica ai danni degli ambulanti, solo alcuni dei quali sono stati refertati e denunciati.
I Carabinieri della Stazione di Vulcano, in quasi tre mesi di indagini, hanno fatto emergere un grave sistema di intimidazione e indebito controllo del mercato degli ambulanti ad opera di un solo nucleo familiare originario dell’isola. Attraverso interrogatori, talvolta vincendo la paura e il timore delle vittime, accertamenti e analisi di video di alcune videocamere di sorveglianza, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei tre ambulanti isolani che, su disposizione dell’A.G. sono stati sottoposti al divieto di dimora a Vulcano e che quindi sono stati coattivamente accompagnati fuori dall’isola.